Pescara. La convocazione urgente di un Tavolo di rilancio del turismo e del commercio della Città di Pescara che coinvolga le associazioni di categoria maggiormente rappresentative.
A richiederla al sindaco di Pescara è Confcommercio, che sostiene: “Appare evidente che due anni di pandemia hanno ulteriormente peggiorato una situazione che per il comparto del commercio e del turismo era già molto preoccupante, così come confermato dall’ultimo report del Centro Studi Confcommercio che ha analizzato la demografia di impresa nelle principali città italiane di media dimensione dal 2008 al 2021”.
“Nella nostra città”, riporta Confcommercio, “tantissime sono le attività che hanno chiuso o che si trovano in grave difficoltà e le prospettive, fra caro bollette e venti di guerra, non appaiono certo rassicuranti circa un’inversione di tendenza nel breve periodo. Pescara vive di commercio e di turismo e deve necessariamente assecondare la sua naturale vocazione con scelte coraggiose che vadano a salvaguardare e puntellare questi settori fondamentali”.
“In tale contesto occorre assumere nel breve periodo provvedimenti urgenti che diano il segno della vicinanza del Comune alle imprese, ad esempio sul problema degli orari e sulla fiscalità locale, ed individuare immediate strategie di rilancio del commercio e del turismo con eventi e azioni di comunicazione che devono vedere come capofila l’Amministrazione Comunale”, prosegue l’associazione di categoria, “Nel medio-lungo termine occorre invece pensare a nuovi modelli di governance urbana che, con il contributo di chi nella città vive e lavora, siano realmente capaci di dare risposte concrete all’economia reale e immaginare una nuova visione della città”.
“Occorre puntare su una più ampia strategia di rigenerazione urbana che attraverso il rafforzamento dei partenariati locali fra pubblico e privato sappia contrastare i fenomeni di desertificazione commerciale e valorizzare il tessuto economico in tutte le sue forme e funzioni, incluse quelle di attrazione culturale e turistica, di sostenibilità ambientale e di innovazione capillare e diffusa, migliorando al contempo la qualità urbana e la coesione sociale”, conclude Confcommercio.