Pescara. Il direttore generale dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale risponde per le rime al sindaco di Bussi in merito ai ritardi sulla bonifica del sito inquinato elaborata dalla Solvay.
“Non è vero”, dice Mario Amicone, “che l’Arta avrebbe dovuto validare il piano di caratterizzazione elaborato da Solvay per le aree interne al sito industriale”. Amicone, dunque, rigetta le affermazioni del sindaco Lagatta e puntualizza: “L’Agenzia non valida i piani di caratterizzazione i quali, dopo un’istruttoria sono approvati dal Ministero in sede di Conferenza dei servizi. L’ARta valida unicamente le indagini tecnico-analitiche che le ditte titolari elle aree contaminate sono tenute ad effettuare”.
All’Arta, dunque, toccherebbe al massimo, oltre a controllare sondaggi, prelievi e risultati delle analisi, effettuare delle controanalisi. “Le validazioni che restano da completare”, spiega ancora Mario Amicone, “sono quelle sulle indagini integrative che Solvay ha svolto a gennaio-febbraio 2014, risultato acquisiti dall’Arta il 13 ottobre scorso solo dopo che il Ministero dell’Ambiente ha sollecitato Solvay. I risultati dovrebbero essere validati entro la prossima settimana”.
Ma di ritardo Lagatta parla anche in merito a una riunione richiesta per mercoledì 12 novembre dalla Solvay all’Arta e poi rinviata: “La Solvay”, precisa infine Amicone, “ha comunicato un atto di impugnazione di fronte al Tar del Lazio circa le misure di prevenzione sulle aree dello stabilimento richieste dal Ministero su relazione dell’Arta: è assolutamente evidente che, di fronte a un’azione giudiziaria appena ricevuta ai primi di novembre, è per lo meno prudente leggere e valutare gli atti prima di incontrarsi con una società che si pone improvvisamente come controparte”.