Mattarella a Pescara: grande apprezzamento per l’Imago Museum VIDEO-FOTO

Pescara. “E’ stata una felice opportunità il poterlo visitare anche se velocemente però esprimo un grande apprezzamento”.

Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel breve discorso che ha tenuto agli invitati nel giorno dell’inaugurazine ufficiale del Museo Imago promosso dalla Fondazione
PescaraAbruzzo.

Durante la visita istituzionale, Mattarella ha svelato l’epigrafe a ricordo dell’evento, poi il Capo dello Stato ha effettuato un breve tour tra i capolavori internazionali del Novecento ospitati nelle sale.

Due le mostre permanenti che il Presidente ha visitato: Impressioni e realtà. Il sogno scandinavo da Barbizon a Civita d’Antino, dedicata al gruppo di pittori legati alla Scuola di Civita d’Antino che hanno dipinto l’Abruzzo a cavallo tra Ottocento e Novecento, e Arte, immagine e realtà, che propone una prestigiosa raccolta di opere contemporanee di 73 artisti tra pittori e scultori soprattutto della seconda metà del Novecento (tra cui Ortega, Mensa, Maya della realidad spagnola; Rivers, Carroll, Forrestall tra gli autori nordamericani; Sassu, Di Stefano e Galliani della scuola figurativa italiana).

Infine, la prestigiosa mostra temporanea Warhol e Schifano, tra pop art e classicismo che propone un confronto tra i due maestri, attraverso l’esposizione di più di 400 opere tra serigrafie, fotografie, stampe, poster, tele e carboncini. Con una presenza unica e irripetibile, impreziosiscono la mostra temporanea sei sculture di Matres, datate intorno al III e IV secolo a.C., esposte per la prima volta in abbinamento a uno straordinario ciclo pittorico dedicato alla divinità Mater Matuta del grande maestro Mario Schifano.

“Il presidente Mattarella nel suo discorso ha incoraggiato il mondo della cultura, che è tra quelli che più hanno sofferto la pandemia: per questo ha molto gradito, e direi anche compreso, l’operazione dell’Imago Museum di Pescara”: lo ha riferito il presidente della Fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio, al termine della visita del Presidente della Repubblica. “Nelle sale dell’esposizione era incuriosito, interessato e dire anche sorpreso da quella vista – prosegue Mattoscio, ex docente universitario – abbiamo capito che era molto sensibile all’arte con i suoi commenti, quando si avvicinava a certi quadri. Ha capito insomma l’operazione che la Fondazione ha fatto, e cioè quella di aver raccolto un patrimonio culturale abruzzese che rischiava di essere disperso o non essere messo a disposizione del patrimonio nazionale”, ha concluso.

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