“Il 31 ottobre del 1943, la città di Pescara fu oggetto di un feroce bombardamento ad opera dell’aviazione americana – afferma il movimento in una nota – Le bombe americane, sganciate con criminale spregio della vita umana, si abbatterono su aree abitative, causando migliaia di morti tra la popolazione e la distruzione di interi quartieri. Questo bombardamento, assieme a quelli che seguirono, hanno lasciato ferite ancora vive nel tessuto urbano della città e nella memoria storica dei suoi abitanti”.
“Se molto è stato fatto in termine di salvaguardia dall’oblio della memoria storica, con il conferimento alla città della medaglia d’oro al valore civile ed iniziative ufficiali in ricordo delle vittime – prosegue la nota – è pur vero che però permangono ancora ‘zone d’ombre’ della memoria, con difficoltà a ricordare chiaramente chi furono gli autori del massacro, gli americani, ed a riconoscere che la loro fu l’applicazione ai danni di Pescara di una prassi, quello del bombardamento di aree civili, applicato sistematicamente tutti i teatri di guerra. Una condotta che stride con l’immagine dei ‘liberatori’ propagandata dalla retorica, e che per questo si sceglie spesso di tacere”.