Pescara. Letteralmente dimezzato, con lo sgombero della strada adiacente, il mercatino etnico dell’Area di risulta. Nella mattinata di oggi la Polizia Municipale ha proceduto a liberare in maniera definitiva le decine di automobili adibite a deposito posteggiate sulla superficie che, a breve, sarà trasformata in via di transito per pedoni, mezzi pubblici e di soccorso.
L’operazione, condotta dalla Polizia Municipale e a cura del maggiore Adamo Agostinone, in piena sinergia con la Polfer, chiude un’attività iniziata qualche settimana fa con lo spostamento delle auto non provviste di autorizzazione e si è completata con la rimozione in totale di oltre cento vetture rimaste nella zona, in parte liberate dai proprietari, in parte dal carro attrezzi.
Mezzi non marcianti da mesi e utilizzati unicamente come magazzini per la merce poi rivenduta tra bancarelle e ombrelloni: a testimoniarlo è lo spostamento a spinta che i proprietari hanno dovuto effettuare per trasferire i veicoli nel parcheggio a pagamento a pochi metri di distanza. E, sotto gli occhi dell’assessore alla Polizia Municipale Adelchi Sulpizio, i vigili hanno trattato con numerosi africani anche la rimozione delle prime file di stand: saranno rimossi, infatti, anche i muretti in cemento che delimitano il mercatino, per permettere il passaggio del traffico, lasciando dunque senza protezione la “kasbah” che da oltre dieci anni è stata allestita a ridosso della stazione centrale.
Rimane vivo, pertanto, l’annoso dibattito sulla permanenza sotto gli occhi dell’intera cittadinanza di una condizione di “illegalità diffusa”, come dicono gli stessi operatori della Polfer. L’assessore Sulpizio si barrica dietro la scusa della consuetudine consolidata e, almeno per ora, si accontenta del riguadagnato decoro.