Bussi, la discarica “legale” e il verbale ministeriale

discarica-bussi-2Bussi. Ecco il verbale della “discarica” legali per Bussi. Il Forum acqua alcune settimane fa aveva lanciato l’allarme sulle ipotesi di “bonifica e messa in sicurezza” di Bussi prospettate in sede ministeriale che comprendevano la realizzazione di una discarica sul posto.

 

Il Forum aveva scritto ai vari soggetti interessati una nota ribadendo la ferma contrarietà a questa idea. Infatti la multinazionale Edison, avendo perso davanti al TAR di Pescara il ricorso contro l’ingiunzione a togliere il materiale dalle discariche Tremonti, 2A e 2B, deve assumersi ogni onere rispetto alla bonifica di questi siti. Avendo a disposizione un sito di smaltimento a Bussi a pochi metri dai siti inquinati spenderebbe molto meno denaro ma, per il Forum, certo non si deve pensare al futuro dei bilanci di Edison quanto all’interesse dei cittadini abruzzesi.
Diverse forze politiche, tra cui il PD e il M5S, in questi giorni hanno giustamente manifestato forte preoccupazione rispetto a questa ipotesi che condannerebbe il paese di Bussi ad essere associato ai rifiuti, anche se per una discarica “legale”. La Conferenza espiscopale ha richiesto la bonifica integrale.
Oggi il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua è in grado di divulgare il verbale di una riunione svoltasi a Roma lo scorso 11 giugno e trasmesso dal Ministero dell’Ambiente agli enti l’8 luglio.

Nel verbale si parla esplicitamente non solo di idee ma di veri e propri progetti e atti volti a realizzare una discarica di servizio ed altre iniziative sul sito.
Intanto esiste un progetto trasmesso al Ministero dalla Solvay il 28 aprile 2014 (redatto con tempismo notevole in 11 giorni o anche meno visto che era stato richiesto dal Ministero il 17 aprile, giorno di spedizione della nota ministeriale!). Addirittura questo progetto avrebbe ricevuto un parere favorevole da parte dello stesso Ministero dell’Ambiente con nota del 6 giugno 2014, nonostante la Regione e gli altri enti non ne fossero a conoscenza (visto che la Regione fa mettere a verbale la richiesta di trasmissione degli atti per le opportune valutazioni).
Anche il Commissario Goio risulta aver sviluppato un’idea progettuale che prevederebbe lo smaltimento dei rifiuti più pericolosi lontano dal sito e una discarica per rifiuti speciali non pericolosi sul posto, per un costo complessivo di 39/40 milioni di euro.
L’Avv. Maurizio Pernice, direttore della direzione del Ministero competente, evidenzia, dopo l’intervento del’ARTA che aveva avanzato l’idea di realizzare un deposito solo temporaneo dei rifiuti per facilitare le operazioni di bonifica, che comunque, un deposito che superi l’anno (perché poi dovrebbe superarlo?) è da considerarsi una discarica a tutti gli effetti, e che comunque “nulla osta, valutazioni economiche a parte, che una discarica autorizzata possa, comunque, in futuro essere rimossa”.
Poiché in Italia ciò che è temporaneo diventa definitivo, ci chiediamo quali siano per l’Avv. Pernice le valutazioni economiche che si dovrebbero fare visto che, come detto, esiste una multinazionale, la Edison, che dovrà accollarsi, fino a prova contraria, tutti i costi delle operazioni. Il Forum Acqua ribadisce che la realizzazione di una discarica di rifiuti industriali, siano essi pericolosi o non pericolosi, sarebbe del tutto inaccettabile per Bussi e per l’intera val Pescara per due motivi. Uno di carattere ambientale: Bussi è l’ultimo posto in Abruzzo per idoneità ad ospitare una discarica considerato che vi passa quasi tutta l’acqua della regione e che è un sito assai vulnerabile sia dal punto di vista idrogeologico che per la sismicità. In secondo luogo per una questione di giustizia sociale: Bussi e la val Pescara hanno subito l’onta dei danni ambientali e di quelli socio-economici, tra cui quelli turistici, per la presenza del sito contaminato. E’ inaccettabile che per colpa di chi ha inquinato questo territorio debba ulteriormente accollarsi l’onere di ospitare una mega-discarica “legale” quando i privati hanno l’obbligo di smaltirli sostenendo tutti i costi.
Nel verbale, che sappiamo essere stato contestato dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Abruzzo, emergono anche clamorosi ritardi nella realizzazione ed attuazione dei Piani di caratterizzazione e dei monitoraggi ambientali richiesti fin dalla prima conferenza dei servizi del 28 aprile 2008 e non ancora realizzati. Sono passati sei anni e per molte aree, private e pubbliche a valle di Bussi lungo la Val Pescara, non si conoscono ancora i dati dell’eventuale contaminazione. Il Forum Acqua ritiene del tutto inaccettabile questa situazione che deve essere risolta immediatamente.
Infine si stigmatizza la quasi totale assenza di trasparenza nelle procedure seguite e sui dati sulla principale vertenza ambientale che riguarda 700.000 cittadini e decine di comuni della val Pescara.

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