E’ l’identikit che descrive il comportamento e lo stile alimentare dei turisti che passano le vacanze estive nel pescarese. Il profilo e’ stato tracciato dall’indagine condotta in tutta Italia, nei mesi di luglio e agosto 2013, dal Life Trend Lab, un centro di ricerca operativo nell’ambito dello spin-off universitario LIVE dell’Universita’ Politecnica delle Marche. L’indagine, realizzata attraverso 750 interviste, ha individuato complessivamente sette profili.
I risultati riguardanti Pescara sono stati illustrati questa mattina dal pro rettore dell’Universita’ Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, e da Giancarlo Gabrielli, presidente del Gruppo Gabrielli. Presente anche Daniele Becci, presidente della Camera di Commercio di Pescara.
I trasgressori a tavola sono il 21 per cento e il 61 per cento ha tra i 30 e i 60 anni. Al secondo posto con il 17 per cento ci sono gli sperimentatori e i salutisti: due profili opposti che denotano approcci e stili di consumo alimentari diversi. Il turista sperimentatore ha tra i 30 e 50 anni e in vacanza ama sperimentare la cucina tipica del luogo essendo molto curioso verso nuovi gusti e sapori. Il salutista ha invece tra i 40 e i 60 anni e anche in vacanza e’ molto scrupoloso relativamente alle scelte alimentari in quanto attento alle implicazioni che queste possono avere sul proprio stato di benessere fisico. Al terzo posto c’e’ l’economo ( 15 per cento). Tendenzialmente giovane, e’ attento al viaggiare risparmiando ed e’ facilmente individuabile in quanto solito stazionare davanti alle locandine dei ristoranti per selezionare l’opzione piu’ conveniente. Il 13 per cento del campione intervistato e’ invece rappresentato dall’addattivo tendenzialmente giovane che in vacanza non ha troppe pretese relativamente al cibo, si adatta e mangia cio’ che trova relegando al cibo un aspetto meramente funzionale. Il sacchettista (10 per cento) il cibo lo porta da casa. Questo profilo, tipico tra i 30 e i 50 anni, e’ definito anche un professionista del risparmio. A chiudere la classifica, l’abitudinario (7 per cento del campione), spesso over 60, che in vacanza non modifica le proprie abitudini alimentari perche’ legato alle proprie consuetudini.
“Prima di giungere ai risultati che stiamo illustrando, abbiamo approfondito – ha spiegato Gregori – i temi del rapporto tra turismo e commercio, del ruolo della distribuzione moderna nella promozione delle tipicita’ locali, le tendenze del mercato turistico ed il tema della gastronomia come motivazione della vacanza in Italia ed in specifici territori. Quali i prodotti tipici abruzzesi e pescaresi apprezzati e richiesti? Quasi impossibile citarli tutti – ha detto Gregori – dalla vasta gamma di vini ai distillati e liquori, dai formaggi all’aglio rosso di Sulmona, dalle mandorle di Navelli al parrozzo, dai tartufi al salame dell’Aquila e poi le ricette di pesci, molluschi e crostacei”.