Pescara. “Chi conosce veramente l’uomo? Chi si conosce. Ognuno è nella paura di essere in contatto con gli altri che a loro volta hanno paura e nella paura si fanno scelte inconsulte”. Parole accompagnate dalle lacrime quelle del Parroco del Sacro Cuore di Gesù di Pescara, Giovanni Masciulli, durante il rito funebre per Maxim Maravalle, 5 anni, soffocato dal padre, Massimo, la notte tra giovedì e venerdì.
Prima, c’era stata la benedizione della piccola bara bianca, ricoperta di ortensie ed orchidee, sul sagrato della Chiesa. “Maxim è venuto da lontano per amore di Dio e di due genitori adottivi – è stato un altro passo dell’omelia -. Dio lo ha pensato e amato e ora l’ha voluto, per vie tragiche, per sé: angelo biondo tra gli angeli. I disegni di Dio sono profondi. Che dire di quell’aereo abbattuto dove c’erano tanti bambini? Preghiamo per Maxim e per tutti i bambini vittime. Una preghiera anche per questo papà e la mamma e tutte le persone che lo hanno amato e lo amano ancora, compreso il sottoscritto” “Qui Maxim è stato da me battezzato, qui veniva a messa la Domenica, qui correva quando gli altri ricevevano la comunione: qui gli vogliamo fare un regalo, una santa comunione in suffragio” ha detto ancora il parroco.
Impietrita dal dolore la mamma, Patrizia Silvestri; accanto a lei la sorella del padre e tutti gli altri familiari. Tante le carezze alla bara bianca e molte le lacrime al momento della comunione, durante la Messa. Ortensie, orchidee, gerbere, gigli, piccoli crisantemi per le ghirlande, tutti bianchi: molte a forma di cuore, una a forma d’orsetto, quella dell’asilo frequentato dal piccolo, adottato dai coniugi Maravalle nel 2012. Tra i fiori una composizione di fotografie del bambino e un messaggio: “Sempre con noi piccolo Maxim – Aternum Ginnastica”. Fuori dalla chiesa, per l’ultimo saluto prima di raggiungere il cimitero di Montesilvano, tanti palloncini bianchi lasciati andare in aria.
Ai primi banchi della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Pescara, alle esequie del piccolo Maxim, c’era anche il sindaco Marco Alessandrini che indossava la fascia tricolore. “Sono venuto in chiesa a portare il saluto sobrio e sincero mio personale di semplice cittadino e quello della nostra comunità e della città di Pescara a questa famiglia colpita in questo dolore grandissimo. Come tanti pescaresi ho voluto manifestare la vicinanza a questa mamma che ha perso la cosa più grande. Una donna che conoscevo di vista per via della comune professione”. Alessandrini è avvocato, come la mamma del bimbo ucciso, Patrizia Silvestri. Al fianco del sindaco, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pescara Giuliano Diodati, oltre al presidente dell’Ordine degli avvocati di Pescara, Donato Di Campli.
Nel frattempo è stata fissata alle 11.30 di lunedì mattina, davanti al Gip del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, la convalida dell’arresto di Massimo Maravalle, il tecnico informatico 47enne reo confesso dell’omicidio aggravato del figlio di 5 anni, soffocato in casa, a Pescara, mentre dormiva nella sua cameretta. “Mi è parsa una persona molto smarrita, incapace di realizzare quello che era successo, in quel momento privo di qualsiasi emozione”, dice il suo legale Alfredo Forcillo. Con Maravalle precisa di avere avuto l’ultimo contatto prima che entrasse in carcere, nella sezione di alta sorveglianza dove si trova ora. Poi conferma: “Nell’interrogatorio il mio assistito ha detto di avere informato chi ha istruito la pratica di adozione del figlio di soffrire di psicosi atipica. Non so se corrisponda a realtà”. Chiarimenti in questo senso potrebbero giungere dall’acquisizione, al Tribunale dei Minori dell’Aquila, del fascicolo sulla coppia relativo alla pratica di adozione internazionale. Gli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara ne hanno già fatto richiesta al Pm che coordina l’inchiesta, Andrea Papalia. Solo in una fase successiva, potrebbero essere eventualmente ascoltati gli assistenti sociali, i medici e tutti i professionisti che a vario titolo hanno istruito la pratica. Sempre Papalia nelle prossime ore farà richiesta al Gip di un incidente probatorio per verificare le condizioni mentali del papà e la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto. La moglie di Maravalle, Patrizia Silvestri, è un legale del foro di Pescara, specializzata, oltre che in diritto penale, anche in diritto del lavoro e Amministrativo. Per la tutela del bambino, all’autopsia eseguita nell’ospedale di Pescara dal medico legale Cristian D’Ovidio, hanno assistito, come consulente di parte l’anatomopatologo Ildo Polidoro, e l’avvocato Alfonso Vasile.
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