Pescara. Procura di Pescara ha chiuso le indagini e chiesto il processo per la vicenda dell’inquinamento del deposito carburanti in via Raiale della società Abruzzo Costiero, facente capo alla famiglia Di Properzio, caso portato sotto i riflettori dagli interventi del Forum H2O e della Stazione Ornitologica Abruzzese.
Le due organizzazioni avevano sollevato il caso leggendo la documentazione depositata presso il Comune di Pescara da cui emergeva un grave stato di contaminazione della falda, per diversi contaminanti, tra cui il benzene, proprio a ridosso del Fiume Pescara.
“Da subito avevamo fatto emergere pubblicamente, sia sulla stampa sia durante una conferenza dei servizi svoltasi al Comune, diverse incongruenze e stranezze nella procedura seguita. Erano fatti evidenti”, afferma una nota congiunta delle due associazioni.
“Il caso giudiziario seguirà il suo percorso ma crediamo che la città debba discutere sul futuro di questo impianto, sia per le questioni connesse allo stato della falda sia per la sua posizione infelice, in area a massimo rischio di esondazione del fiume Pescara. Non possiamo permetterci che eventuali piene possano invadere un sito così critico: le conseguenze ambientali rischiano di essere devastanti. In questa vicenda c’è per ora un unico aspetto positivo: grazie al nostro intervento e a specifiche richieste, formulate sulla base delle norme esistenti in materia di pubblicità e trasparenza, il comune di Pescara si è finalmente adeguato alle leggi in materia di trasparenza – esistenti dal 2005 – dotandosi di un sito web in cui pubblica tutti i documenti sulla quarantina di siti potenzialmente contaminati presenti in città. Ora tutti i cittadini possono consultarli facilmente e intervenire nel procedimento se lo ritengono opportuno” conclude il referente Augusto De Sanctis.