L’ultima volta lo scorso 4 novembre, in prima fila accanto al sindaco Luciano Di Lorito nella cerimonia per ricordare i caduti di tutte le guerre e i reduci dei conflitti mondiali.
A vent’anni si era arruolato e prestava servizio a Milano come armiere. L’entrata dell’Italia in guerra nel 1940 lo portò prima a Novi Ligure, poi a Treviso e in Jugoslavia. Fu impegnato in diverse fasi delle operazioni militari: rientrato in Italia, venne mandato in Sicilia e da lì in Tunisia. A Gabès, in quel momento sotto il controllo tedesco, era stato catturato dagli inglesi.
Dopo la prigionia, con la fine della guerra, era tornato in Italia dove aveva lavorato a Milano, Bari e infine a Pescara, per gli ultimi anni prima della pensione: ha abitato a Spoltore fino al 1995, anno in cui morì la madre.
Non si era sposato: rimasto solo, si era così trasferito dal fratello Franco a Montesilvano. Ottenuta la pensione giovanissimo, negli anni ’50, aveva deciso di unire la sua passione per il cinema con quella per l’aria aperta: divenne imprenditore, assieme ai genitori, avviando una serie di cinema sotto le stelle.
Il primo a Pescara: in via Leopoldo Muzii c’era la macchina di proiezione, il telone in via Regina Elena all’altezza del viale dei Pini. Non aveva ovviamente dimenticato Spoltore, dove allestì il suo cinema all’aperto in Piazza D’Albenzio, prima di iniziative analoghe a Collecorvino e a Loreto.
Oggi pomeriggio l’ultimo saluto nella Chiesa di San Panfilo, non lontano da quella piazza e dalla sua campagna, possedeva ancora dei terreni nella sua città di origine, con gli adorati ulivi: a rendergli omaggio c’era anche il primo cittadino di Spoltore, il vice sindaco di Montesilvano Paolo Cilli, tanti rappresentanti della associazioni delle forze armate e dell’associazione combattenti e reduci. “E’ un grande dispiacere per tutti” ricorda Di Lorito. “Era molto legato a Spoltore: in occasione di ricorrenze come la Giornata delle Forze Armate veniva invitato dappertutto, ma sceglieva sempre di celebrare assieme a noi. Ci mancherà”.
Amava passare il tempo sotto il fresco degli ulivi, in campagna.
Giorni che aveva conosciuto in prima persona: