Popoli. Cinque romeni sono stati arrestati dai carabinieri tra Roma, Vigevano e Bologna, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip di Pescara, perché ritenuti responsabili del saccheggio della linea elettrica tra Crevalcore e San Giovanni in Persiceto.
L’operazione è dei carabinieri di Popoli, che si sono occupati delle indagini, nate come costola di un’altra indagine che si è conclusa ad aprile con alcuni arresti per i furti ai danni della rete Enel tra Scafa, Bolognano e San Valentino.
I romeni, in Italia senza fissa dimora, curavano ogni particolare nei furti di rame, che poi alimentano il mercato clandestino: dopo aver effettuato accurati sopralluoghi sulla linea elettrica da saccheggiare (lontana dalle vie di comunicazione), mandavano in blocco le centraline di distribuzione in maniera tale da poter tranciare i grossi cavi elettrici senza restarne folgorati. I cavi venivano velocemente riavvolti in enormi bobine e caricati sui furgoni che la banda aveva a disposizione, pronti per essere rivenduti a ricettatori compiacenti a circa 4 o 5 euro al chilo.
A pagare le spese di questa attività criminosa, oltre all’Enel c’è la gente comune, i residenti delle località asservite dalla rete interrotta che sono stati costretti a subire inaspettati black-out. Degli arrestati, tre erano già finiti in carcere nell’ambito delle indagini che hanno riguardato i furti di rame della linea elettrica in Val Pescara. Partendo da queste persone si è arrivati ad incastrare tutta la banda. Di Cristofaro fa notare che l’indagine è partita a seguito della telefonata al 112 di un cittadino insospettito dalla presenza in luogo isolato di un furgone.