Pescara. Era nascosto nella sua abitazione, a Pescara, il latitante che il personale della squadra mobile del capoluogo adriatico ha scovato e arrestato ieri sera nel corso di un blitz, eseguito poco prima di mezzanotte. Si tratta di Camillo Sarchiapane, pescarese, 64enne, che si era reso irreperibile da circa un mese.
Lo hanno preso gli uomini della Sezione Catturandi dopo aver sfondato la porta di casa, in via Osento, considerato che nessuno apriva ma ritenevano che lui fosse lì. Era dietro la porta della camera da letto e si era fatto crescere i baffi per non essere riconosciuto. Da un po’ di tempo gli uomini della mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, erano sulle sue tracce, da quando cioé avevano notato che la posta nella buca delle lettere era stata ritirata nonostante la latitanza. I poliziotti hanno pensato ad uno stratagemma, per studiare le eventuali mosse dell’uomo, e hanno scollegato l’energia elettrica, scoprendo, tra l’altro, che Sarchiapane si era collegato abusivamente al contatore condominiale. Ieri sera, tornando sul posto, hanno notato che i cavi elettrici erano stati riallacciati per cui hanno deciso di intervenire e lo hanno trovato nell’appartamento.
Nel 2002 l’uomo ha aggredito un uomo in strada, al culmine di una lite scaturita per futili motivi. Per questo era stato condannato ad una pena definitiva di sei anni e mezzo di reclusione per lesioni aggravate, ma da circa un mese era sparito abbandonando la sua abitazione di via Osento. Nel passato di Sarchiapane figura una lunga serie di reati, tra cui altri gravi episodi di violenza, dicono dalla mobile.
Il più eclatante risale all’agosto del 2011, quando a Montesilvano sparò due colpi di fucile contro la sua ex compagna ucraina, che rimase ferita gravemente alle gambe, non avendo accettato il fatto di essere stato lasciato. Quel fatto di sangue, per il quale l’uomo venne arrestato in flagranza sempre dalla squadra mobile, fu preceduto da una lunga serie di minacce, pedinamenti e molestie. Un analogo episodio si verificò nel giugno del 2009, quando, sul lungomare di Pescara, Sarchiapane tentò di investire un’altra sua ex, anche lei ucraina e pure lei ritenuta ‘colpevole’ di averlo lasciato. Anche quella volta la donna era stata destinataria di numerose minacce e atti di molestia da parte dell’uomo arrestato nella notte.