Pescara. La Procura di Pescara ha emesso ordinanza di demolizione per opere giudicate abusive del complesso balneare Lido delle Sirene-Cafè Les Paillotes, di proprietà di Filippo Antonio De Cecco, in virtù della condanna in Cassazione e dell’ordinanza di dissequestro decisa dal Tribunale di Pescara finalizzata alla rimozione delle opere.
L’ordinanza è stata notificata dalla Finanza a De Cecco, al Comune e all’Agenzia del Demanio. Il Comune aveva emesso 2 ordinanze di demolizione, impugnate da De Cecco
I PROPRIETARI: IL PM SCAVALCA IL GIUDICE?
Pubblichiamo per intero una nota della proprietà della struttua Les Paillotes
Con sconcertante puntualità, all’apertura della stagione estiva, la Procura della Repubblica di Pescara ha notificato una nuova ordinanza di demolizione alla società concessionaria del Cafe Les Paillotes.
La giustizia è davvero il luogo dei misteri. Mentre il Tribunale di Pescara ha avviato un procedimento per stabilire i modi e i limiti tecnici della rimozione di alcuni manufatti del Lido delle Sirene, la Procura ne ha ordinato la demolizione. C’è un Pubblico Ministero che scavalca il giudice? Sarebbe una vera anomalia!
Proprio ieri il TAR Abruzzo ha imposto uno stop al Comune di Pescara, sospendendo una analoga ingiunzione a demolire, in attesa della pronuncia del giudice penale. Forse, però, quello della procura è un atto conseguente all’iniziativa di un burocrate disattento. A questo punto è comunque necessario fare chiarezza. Gli interventi di ripristino ed eliminazione delle difformità (e non demolizioni) non riguardano in alcun modo il fabbricato originario storico costruito negli anni ’50 e ritenuto perfettamente legittimo dalla stessa Suprema Corte nel 2008; tali interventi, se e quando effettuati sulla base di ordinanze correttamente emesse, riguarderanno solo le opere realizzate in aggiunta al fabbricato originario, dal 2001 al 2006, che peraltro sono state realizzate con regolari permessi di costruire.
La Procura ed il Comune di Pescara continuano a concentrare le loro attenzioni sul Cafè Les Paillotes che, con un fatturato di 3 milioni di euro, muove un indotto rilevante a livello locale, e dà lavoro a 30 dipendenti in inverno ed arriva ad assumerne circa 100 nella stagione estiva, pagando retribuzioni per oltre 1 milione di €.
Si colpisce così, con ostinazione, una della più importanti aziende turistiche abruzzesi, conosciuta a livello internazionale, mentre la medesima attenzione non viene riservata a diverse persistenti situazioni illegittime, rilevate nel territorio.
Tutte queste vicende rappresentano un deterrente agli investimenti, da parte di qualsiasi imprenditore, a Pescara ed in Abruzzo. Investimenti assolutamente necessari per creare occupazione e per la tanto auspicata ripresa economica.
VERTICE IN COMUNE
“L’Ufficio tecnico comunale ha convocato un vertice per mercoledì prossimo con l’Avvocatura comunale per dirimere il ‘caso’ inerente lo stabilimento balneare Les Paillottes, in riferimento all’emissione di due provvedimenti, uno del Tribunale penale, l’altro del Tribunale amministrativo, in contraddizione tra loro. L’incontro si è reso necessario per consentire l’adozione di atti amministrativi corretti”. Lo ha reso noto l’Ufficio tecnico comunale in merito all’invio da parte del Tribunale Penale di Pescara di un nuovo ordine di demolizione di alcune opere all’interno dello stabilimento balneare ‘Le Paillotte’ sulla riviera sud di Pescara.