Pescara. Un cantiere abbandonato, a cielo aperto, accessibile a tutti, dove mancano le condizioni basilare di igiene e sicurezza. È così che si presenta l’area privata di proprietà Clerico in via Tavo, ulteriore problema per il quartiere Rancitelli che si trascina da oltre 30 anni.
Dal 1982 i lavori sul terreno, che prevedevano la realizzazione di alcuni palazzi, sono fermi a causa di un contenzioso: “Ma adesso alla lentezza burocratica si aggiunge l’emergenza sociale e sanitaria”, affermano il consigliere comunale Pd Antonio Blasioli e la candidata Sandra Santavenere, dopo aver svolto nella mattinata odierna un sopralluogo.
“L’appezzamento, infatti, si è trasformato in uno stagno putrido e maleodorante, dato che lo scavo per le fondamenta è stato totalmente ricoperto dall’acqua piovana”, riferiscono”. Le foto, in effetti, parlano chiaro: “Dentro nuotano liberamente rane e pesci, fra immondizia e spazzatura di ogni genere”, giurano i due democratici, “Ma il vero problema è che il marciapiede che costeggia il terreno è crollato, la recinzione è stata abbattuta e le transenne che delimitavano il cantiere divelte, quindi è semplicissimo accedere al cantiere”.
Uno stabile tristemente noto come ricovero per senzatetto e tossicodipendenti che utilizzano i vari piani del cantiere incompleto per ‘bucarsi. “Chiunque, anche un bambino, potrebbe entrare in quell’area e rischiare di ferirsi con le travi di cemento e le sbarre di ferro lasciate abbandonate vicino agli scheletri dei palazzi, o peggio ancora”, concludono Blasioli e Santavenere, “cadere nello stagno e affogare. Gli abitanti della zona sono esasperati e chiedono che l’area sia immediatamente bonificata. Il Comune ha, infatti, il dovere di intervenire affinché siano ripristinate le condizioni di sicurezza e igiene che i cittadini pescaresi meritano e di cui hanno diritto”.
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