Pescara. “Roberto Di Santo, affetto da disturbo paranoide o delirio cronico sistemizzato, aveva, al momento del fatto, per malattia psichiatrica, capacità di intendere e volere grandemente scemata. Lo stesso è da ritenersi persona socialmente pericolosa, beninteso in senso psichiatrico” .
Sono le conclusioni della perizia relativa a Roberto Di Santo, il ‘bombarolo’, 58anni di Roccamontepiano, arrestato a gennaio 2013 a Rosciano dopo dieci giorni di latitanza, con l’accusa di vari atti incendiari a Pescara e a Chieti.
Il contenuto è stato illustrato, questa mattina, a Pescara, nel corso del processo a carico di Di Santo (in foto, dal suo profilo Facebook) dalla dottoressa Marilisa Amorosi, specialista in psichiatria, la quale ha anche sostenuto che l’imputato “è da ritenersi persona capace di presenziare al processo”. La perizia e’ stata disposta dal Tribunale collegiale di Pescara per accertare la capacita’ di intendere e volere di Di Santo al momento dei fatti che gli vengono contestati.
La discussione è stata rinviata a domani per consentire al nuovo difensore di Di Santo, l’avvocato d’ufficio Alessandro Dioguardi, di prendere visione della documentazione. L’imputato ha gia’ cambiato diverse volte difensore. Sempre oggi, Di Santo ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee.