Pescara. Dopo l’allarme lanciato da Assonautica, anche la politica si interessa all’insabbiamento dei fondali del porto turistico: Melilla interroga i ministri.
Gianni Melilla, deputato di Sel, si rivolge con un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico per sollevare la situazione del porto turistico Marina di Pescara, dopo il grido di allarme lanciato da Assonautica che teme la chiusura a causa del mancato dragaggio del canale d’ingresso. “Una delle strutture turistiche e ricettive piu’ all’avanguardia della costa adriatica, rischia di chiudere prima della stagione estiva, con un gravissimo danno economico alle attivita’ turistiche e commerciali”, scrive Melilla evidenziando le problematiche esistenti. “Con la profondita’ ridotta ad appena due metri, oltre quaranta barche sono rimaste bloccate alla banchina, senza alcuna possibilita’ di prendere il largo. Inoltre – prosegue Melilla – sono stati persi 2 milioni di euro per la possibilita’ di organizzare un campionato mondiale, un europeo e un italiano di vela nello specchio d’acqua di 107mila metri quadrati del Marina di Pescara. Altri 600 mila euro verranno persi quest’anno perche’ non potranno essere confermate competizioni sportive come la regata internazionale, l’Atletic Cup e il Campionato italiano di pesca. Per lavorare a pieno regime e ospitare le gare nazionali e internazionali, ci sarebbero bisogno di almeno 3 metri di fondali. Ma senza un intervento di manutenzione ordinaria, il rischio e’ di assottigliare ulteriormente lo specchio d’acqua arrivando ad appena un metro e mezzo”.
Alla luce di cio’ Melilla chiede di sapere “quali iniziative saranno ssunte per salvaguardare l’operativita’ del porto turistico”.