Pescara. In piazza contro i tagli alle tratte ferroviarie che collegano l’Abruzzo al nord Italia: domenica pomeriggio un presidio di Cobas, in collaborazione con il Forum per l’acqua pubblica.
Entrerà in vigore domenica prossima l’orario invernale di Trenitalia: scorrendone l’orario e le scarse tratte che uniscono l’Abruzzo con il nord si può evincere un notevole isolamento della regione rispetto ai cosiddetti corridoi europei. Per questo, quello stesso giorno, dalle 16 alle 19, è stato indetto un presidio sul piazzale della stazione centrale. Ad indire la manifestazione e il Cobas Trasporti Abruzzo, supportato dall’associazione Codici, dal Movimento 5 Stelle e con una nuova collaborazione con il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica.
“Il nuovo orario sferra un ulteriore colpo al sistema dei trasporti del Paese e”, si legge in una nota congiunta, “in Abruzzo, il colpo sarà fatale. Mentre viene ancora impedito alla Ferrovia Adriatica Sangritana di poter coprire “ il buco” del medio-adriatico, con delle corse Foggia-Bologna-Milano, Trenitalia stabilisce accordi con compagnie private di autobus, per trasportare i viaggiatori a Roma Tiburtina e poi imbarcarli nei treni ad alta velocità di Trenitalia!”.
L’attacco è rivolto anche all’amministrazione regionale abruzzese, “latitante”, dicono i promotori della portesa, “non vara un piano del trasporto locale, non denuncia il contratto di servizio con Trenitalia, legittimando di fatto, le scelte scellerate di Trenitalia. Non migliore sembra essere la situazione del trasporto su gomma”, approfondiscono le quattro sigle, “se si fa eccezione per la tratta Pescara- Roma e ritorno. Assistiamo continuamente a tagli di corse delle linee pubbliche regionali, che aumentano l’emarginazione dei paesi e delle località pedemontane, mentre le compagnie private aumentano le corse sulle tratte redditizie (a più alta intensità di passeggeri) , creando doppioni di servizio, con partenze contemporanee e che creano, sul lungo periodo, diseconomie nel trasporto pubblico locale per tutti gli operatori.
Così come fu fatto per la privatizzazione dell’acqua, poi sventata con la vittoria referendaria, movimenti sociali e politici hanno deciso di iniziare una interlocuzione tra movimento per l’acqua pubblica e movimento contro la privatizzazione del trasporto pubblico “che possa rafforzare”, dicono, “entrambe le battaglie nel nostro Abruzzo per un futuro possibile e sostenibile”. Durante il presidio, viene annunciato, “l’esordio di un’azione congiunta dei Movimenti sociali coinvolti comincerà a denunciare una serie di misfatti dei quali i cittadini abruzzesi devono essere informati”.