Pescara. Riaprire le golene per ridare immediatamente ossigeno alle attività commerciali danneggate dagli allagamenti. Confcommercio preme sull’acceleratore: “Basta pastoie burocratiche”.
“L’immediata rimozione dei fanghi sulle aree golenali e la conseguente riapertura delle aree parcheggio vitali per l’economia cittadina”. E’ quanto chiede la Confcommercio di Pescara tramite il suo presidente Ezio Ardizzi che prende una dura posizione “contro le assurde pastoie burocratiche che ritardano un intervento da effettuare con massima urgenza”. Gli 800 posti auto a ridosso del centro cittadino sono attualmente ricoperti di fango e rifiuti considerati speciali, quindi da trattare adeguatamente per lo smaltimento. La pulizia dovrebbe cominciare domattina “ma ci sono circostanze”, osserva Ardizzi, “in cui occorre operare con efficienza al di là del rispetto pedissequo dei cavilli normativi ed in questo caso, se è davvero utile ed indispensabile analizzare i fanghi, basterebbe individuare un’area in cui stoccare provvisoriamente gli stessi in attesa di procedere alle opportune verifiche per poi smaltire i residui fangosi”.
“Pretendiamo che questo avvenga con urgenza”, insiste il presidente di Confocommercio Pescara, “ed invitiamo gli enti interessati dalla Asl all’Arta, dalla Forestale alla Regione, ad adoperarsi usando il buon senso per risolvere operativamente la situazione di disagio sotto gli occhi di tutti. I cittadini di Pescara e le attivita’ economiche hanno bisogno subito della riapertura delle aree golenali; se questo non avverra’ in tempi brevi – annuncia Ardizzi – siamo pronti ad avviare un azione legale a tutela delle aziende associate che hanno gia’ sopportato ingenti danni e che non possono rischiare di chiudere per colpe e ritardi di altri”.
MASCIA REQUISISCE L’EX COFA PER DEPOSITARE I FANGHI
Sono partiti poco prima delle 14 i lavori di bonifica delle golene: l’impresa incaricata dal Comune ha cominciato a operare con due ruspe e 4 operatori lungo la golena nord, all’altezza dell’uscita della pista ciclabile per poi procedere gradualmente verso sud. Già pronti anche dieci cassoni a tenuta stagna che andranno a contenere il limo in attesa delle caratterizzazioni da parte dell’Arta. I fanghi, depositati all’interno dei cassoni, verranno trasportati all’interno dell’area dell’ex Cofa, come disposto attraverso un’ordinanza comunale che il sindaco ha sottoscritto in mattinata requisendo circa 400 metri quadrati della superficie per circa un mese. Poco prima delle 16.30 il primo cassone, scortato dalla Polizia municipale, ha varcato l’ingresso dell’ex Cofa, trasportato dalla Attiva. Gli stessi cassoni verranno poi trasportati dalla Attiva in un sito di stoccaggio ad hoc dove interverrà l’Arta per effettuare, entro venti giorni, la caratterizzazione dei fanghi e individuare il relativo codice Cer, e quindi provvedere allo smaltimento degli stessi.
Una concreta presa di posizione da parte di Albore Mascia, proprio per andare incontro alle esigenze della città: “Ieri abbiamo comunicato la nostra volontà”, riferisce il primo cittadino, “e soprattutto necessità alla Regione Abruzzo, proprietaria dell’ex Cofa, e a fronte di un’assenza di risposta stamane ho firmato l’ordinanza per requisire, ai fini della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, una superficie limitata e coperta dell’ex Cofa per un mese, per lo stoccaggio dei cassoni”. “Il Dipartimento Ambiente”, aggiunge il sindaco, “oggi ha preparato e reso idonei i siti individuati allo scopo. Sarà ora l’Arta a dover eseguire, entro circa 20-30 giorni”.