Pescara. Dopo la chiusura dei voli postali e il rischio declassamento, l’aeroporto d’Abruzzo perde anche i voli con l’Albania. Rimasta solo Ryanair a tenere in piedi lo scalo, Chiodi scrive al ministro Lupi per indurre l’Enav al ripensamento.
Di internazionale c’è rimasto ben poco per l’aeroporto d’Abruzzo. Giusto la Ryanair, fin quando anche gli irlandesi non decidono di scappare da Pescara. Dopo la sequela di voli chiusi, lo scalo abruzzese perde anche il collegamento con Tirana e poco consola che dipenda dai guai finanziari della compagnia albanese Belle Air. Dall’altro lato dell’Adriatico arrivano voci catastrofiche: fallimento, confisca dei conti bancari e addirittura degli air bus, seppur a Tirana la brutta aria tirasse già dall’estate e gli stipendi per numerosi dipendenti siano bloccati da settembre.
Fatto sta che da tre giorni i voli da e per Tirana sono stati cancellati dal board pescarese. A rimetterci sono stati soprattutto quelli che avevano già prenotato i biglietti per l’altra sponda adriatica, rimasti senza aereo né spiegazioni in quanto i numeri telefonici del servizio clienti risultano non funzionanti. Uno dei passeggeri, che sarebbe dovuto partire il prossimo 18 dicembre – denuncia il segretario dell’Adiconsum Pescara, Alberto Corraro, “ci ha contattato dicendo di non essere riuscito a parlare con il call center. Si tratta di un utente che ha acquistato un biglietto per quattro persone, per un totale di 720 euro. Ho provato a contattare i numeri di telefono, presenti anche sul sito dell’Enac”, spiega Corraro, lanciando un appello all’Ente nazionale aviazione civile: “il primo, italiano, risulta inesistente, mentre nel caso dei due numeri albanesi la chiamata non entra”. Per far fronte all’emergenza della comunità italo albanese, Alitalia e Air One stanno estendendo da altri aeroporti italiani il proprio network alle destinazioni coperte fino a ieri da Belle Air, per garantire il servizio dopo la sospensione dei voli. Lo si legge in una nota secondo cui per venire incontro alle esigenze di mobilità dei passeggeri di Belle Air, il gruppo Alitalia ha potenziato i voli da Milano Malpensa e da Roma Fiumicino per Tirana, ha rafforzato i voli in connessione per l’hub di Fiumicino e sta estendendo i collegamenti diretti con le province italiane precedentemente servite da Belle Air. Alitalia ed Air One stanno inoltre pianificando iniziative di welcome dedicate ai passeggeri già in possesso di un biglietto della compagnia Belle Air, acquistato prima del 22 novembre. Le iniziative saranno comunicate nei prossimi giorni.
Per l’ex aeroporto Liberi è l’ultimo campanello d’allarme, dopo la notizia dei giorni scorsi della decisione dell’Enav di ridurre il servizio di torre di controllo, condizione che potrebbe indurre la Ryanair, unico vettore internazionale rimasto, a chiudere con l’Abruzzo. Non certo il primo sintomo di decadenza, poiché era già stato deciso per la chiusura dello scalo dalle 23 alle 7 con il conseguente taglio della tratta postale. Contro questa, oggi, si scagliano il presidente della Regione Gianni Chiodi e l’assessore ai Trasporti Giandonato Morra. Hanno scritto direttamente al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per evidenziare come “intempestiva e incoerente” l’iniziativa dell’Enav “in assenza dell’atteso Piano nazionale aeroporti”. Secondo Chiodi e Morra, “la riduzione dell’attività commerciale dell’aeroporto d’Abruzzo si tradurrebbe in un gravissimo danno alla crescita e allo sviluppo della struttura”. In questo senso, il presidente Chiodi chiede al ministro Lupi di avviare “una riflessione con l’Enav nel caso in cui esistesse la reale possibilità di riduzione dell’operatività dell’aeroporto”. La decisione della partecipata del ministero dell’Economia e’ da leggere in un generale piano di riduzione dei costi, ma su questo punto Morra e Chiodi contestano tale impostazione. “Solo meno di un anno fa – scrivono il presidente e l’assessore – un provvedimento del governo ha inserito lo scalo aeroportuale d’Abruzzo tra i 31 scali di interesse nazionale con l’obiettivo di favorire uno sviluppo sostenibile del comparto, individuando le azioni per la razionalizzazione dei servizi a terra e in volo, concentrando gli investimenti sugli interventi infrastrutturali”. Dopo 11 mesi arriva una decisione, invece, che penalizza l’aeroporto che “insieme a quello di Ancona è l’unico della lista dei 31 scali nazionali, a subire gli effetti del piano di riduzione dei costi Enav”. “Questa decisione determinerebbe – scrive il presidente Chiodi – una rilevante penalizzazione commerciale dell’aeroporto stesso nella cui programmazione sono stabilmente inseriti arrivi e partenze di voli di linea nella fascia oraria 23-24 e 6-7 anche in ragione del basamento sull’aeroporto di due aeromobili operati dalle compagnie Alitalia e Ryanair”. Oltre a questioni di carattere commerciale, contro la chiusura notturna dell’aeroporto di Pescara figurano: lo schieramento nello scalo del 3° nucleo della Guardia costiera preposto a ricerca e salvataggio marittimo; scalo alternato di Roma Fiumicino; assistenza ai voli ambulanza per la clinica di Chieti, abilitata ad espianti di organi.