Pescara. Clamoroso: le condotte fognarie sono cementate. Lo scoprono gli operai del Comune durante il sopralluogo post-allagamenti. E per il week end è prevista un’altra ondata di forte maltempo.
Ma quali piani antiallagamenti? Ma quali interventi milionari? Non c’è da stupirsi che le strade di Pescara si allaghino se le fognature che dovrebbero far defluire l’abbondante pioggia sono addirittura cementate all’interno. Lo hanno scoperto le squadre della manutenzione del Comune, questa mattina durante un giro di ricognizione successivo alle piogge degli ultimi due giorni.
Oltre che alla “zona rossa” attorno allo stadio, laghi artificiali persistevano in via Gran Sasso, dove il sottopassaggio era ancora allagato, e sulla corsia lato monte di via De Gasperi, dove a distanza di 24 ore dall’ultima goccia d’acqua caduta c’era ancora una piscina. Sul posto sono intervenute le squadre della Attiva, pronte a liberare i tombini da fogliame, rifiuti e fango: “Pensavamo si trattasse di un semplice ristagno per tombini ostruiti”, spiega l’assessore alla Protezione civile Fiorilli, “ma quando l’Attiva, pur aprendo tutti i tombini, si è accorta che l’acqua non defluiva abbiamo dovuto far intervenire un’idrovora”. La scoperta sconvolgete è stata fatta quando il tubo della pompa ispiratrice, una volta infilato nella conduttura, non è riuscito a passare: “A quel punto”, riferisce Fiorilli, “abbiamo verificato che quelle condotte sono addirittura cementate, dunque l’acqua, una volta scesa nel tombino, non ha una via di sfogo”.
Una situazione che lascia poco spazio ai commenti, soprattutto in vista della nuova allerta meteo lanciata dal Dipartimento della Protezione civile regionale a partire da domani e per le successive 24-30 ore: la città di Pescara e l’intera costa potrebbe essere nuovamente flagellata dai temporali addirittura fino a martedì 19 novembre. Elevato il rischio idraulico, quindi esondazioni, per il bacino Tordino-Vomano e Bacino basso del Pescara. Protezione civile cittadina in allerta e pronta alla bonifica straordinaria di tutti i tombini: molti sono otturati, quindi gli allagamenti potrebbero essere persino peggiori dell’ultima crisi. “Ci preoccupa”, evidenzia l’assessore Fiorilli, “la presenza nel fiume di tronchi d’albero (in foto) trascinati da monte a valle dalla piena di due giorni fa e che ora rischiano di ostruire la foce”.