Pescara. Una sala riservata in cui la professionista, l’avvocato, il magistrato, ma anche la donna che si trova a fruire delle aule del Tribunale, può vivere un momento di intimità con il proprio bambino per la fase dell’allattamento, senza più la necessità di trovare un angolo appartato nel Palazzo di Giustizia.
A partire da oggi anche l’Ordine degli Avvocati di Pescara ha aperto la propria ‘Stanza di allattamento’, ricavata tra i locali assegnati all’Ordine stesso all’interno del Tribunale, al pianterreno del complesso, secondo esempio del genere sul territorio nazionale dopo Firenze.
La struttura è stata inaugurata oggi dal sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia assieme al presidente dell’Ordine degli Avvocati Donato Di Campli, il vicesindaco Berardino Fiorilli, l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini e il presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati Sandra Pantaleone.
“Come sindaco – ha sottolineato il primo cittadino Albore Mascia –, e anche come avvocato, non posso che esprimere un plauso all’Ordine degli Avvocati che con caparbietà è riuscito a raggiungere un traguardo importante, segno di civiltà e di reale rispetto per le pari opportunità. I tempi moderni, la necessità di essere al passo con la velocità del vivere odierno, spesso impone alle donne ritmi frenetici, anche nella ripresa del lavoro subito dopo una maternità, costringendole anche a rinunciare a quel periodo post-parto che solitamente la donna poteva dedicare alla cura esclusiva del proprio bambino. Sempre più spesso le donne, specie le libere professioniste, si trovano a dover tornare a lavoro appena due o tre settimane dopo la conclusione della gravidanza, le più fortunate hanno la possibilità di lasciare il bambino con nonni o negli asili, ma comunque con tutte le difficoltà di riuscire a conciliare i tempi dell’allattamento con il lavoro, specie quando si effettua l’allattamento al seno. E tante volte è capitato di vedere avvocatesse venire in udienza con neonati al seguito, per poi appartarsi lungo i corridoi per dare da mangiare al proprio bambino nelle pause. Un problema che non riguarda solo i professionisti che vengono al Palazzo di Giustizia per lavoro, ma anche donne che, magari, si trovano a frequentare le aule del Tribunale per un qualunque contenzioso”.
Il locale è stato arredato dall’Ordine prevedendo i minimi confort, come sedie a dondolo, un lavabo, il fasciatoio per cambiare i bambini e anche scaldabiberon. Peraltro la stanza sarà frequentata anche dai papà che potranno comunque venire nella sala per dare da mangiare ai propri bambini, nella piena realizzazione delle pari opportunità.
L’obiettivo sarà ora quello di realizzare una struttura per i bambini più grandicelli, come un asilo nido dedicato ai figli di avvocati e magistrati.
“Oggi vediamo la realizzazione di un’iniziativa voluta fortemente dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati che ci ha garantito il proprio massimo sostegno – ha detto l’avvocato Pantaleone -. Un traguardo raggiunto anche grazie all’aiuto dei colleghi Carlo Naso, ‘quota azzurra’ del Comitato, e Simona Corsello. Parliamo di un’iniziativa tra le prime in Italia, la seconda dopo Firenze, e vuole essere un supporto concreto alle colleghe nel conciliare il ruolo familiare con la professione. La Stanza è multifunzionale e potrà essere utilizzata per l’allattamento e comunque per tutte le necessità di trattamento dei più piccoli, ed è a disposizione di tutti gli avvocati, dei magistrati, ma anche di tutte le mamme che operano all’interno del nostro Tribunale, come il personale di cancelleria, ma anche delle neomamme che frequentano il Tribunale a qualsiasi titolo. Soprattutto abbiamo dato vita a un’iniziativa di semplice realizzazione che potrebbe essere replicata facilmente anche in altri ambiti lavorativi, sia pubblici che privati”.