Città Sant’Angelo. “Sono convinto che l’unico modo di recuperare e valorizzare davvero il centro storico sia trasformarlo in un albergo diffuso. Diventerebbe lo strumento fondamentale per la nascita di una nuova economia”. Il sindaco Gabriele Florindi lancia l’idea, che punta a coinvolgere i giovani della città per gli aspetti imprenditoriali e organizzativi. Come clientela, invece, si guarda soprattutto a turisti e studenti. Nei prossimi giorni partirà un censimento degli appartamenti vuoti e sfitti nel borgo, anche per capire quanti siano effettivamente i potenziali posti letto che si andrebbero ad aggiungere a Bed&Breakfast e alberghi già presenti sul territorio.
“L’estate questa nuova struttura potrebbe amplificare davvero l’offerta turistica e la ricettività di Città Sant’Angelo, essere un motivo di attrazione in più – aggiunge Florindi – Si potrebbe decidere di vivere uno degli eventi della stagione estiva, ad esempio, e dormire proprio nel borgo. Quest’anno, dal 15 giugno al 15 settembre, l’Infopoint di Largo Baiocchi ha organizzato visite guidate per circa 850 persone: non sono poche per una realtà come la nostra, e considerando che l’Infopoint è stato attivo solo i fine settimana”.
Nei mesi più freddi, e comunque durante il periodo scolastico, il target sono gli studenti universitari: “i ragazzi avrebbero l’opportunità di vivere e studiare in un posto tranquillo, uno dei borghi più belli d’italia, e raggiungere l’Università in autobus, magari anche sfruttando la ferrovia o il futuro filobus. Ovviamente, le stanze andranno offerte a prezzi molto competitivi con delle offerte speciali riservate agli iscritti delle varie facoltà. Città Sant’Angelo è già stata in passato una città di studenti, quando non c’erano le scuole in ogni comune e da tutta la Regione ci si trasferiva a nel comune angolano per frequentare l’Istituto Magistrale “Bertrando Spaventa”, una delle scuole più antiche d’Italia. In quel periodo nel nostro comune erano attivi una serie di convitti: in uno di questi si trasferì per un periodo persino Luigi Pirandello, impegnato come presidente della commissione per gli esami di stato. Negli anni ’70 Andrea Pazienza, pugliese, frequentava il Liceo Artistico a Pescara e dormiva in un convitto ai Colli. Non vedo perché oggi un universitario non possa vivere a Città Sant’Angelo e seguire le lezioni dell’Università del Design a Montesilvano o di architettura a Pescara”
L’obiettivo è portare il progetto albergo diffuso all’attenzione di cooperative esistenti oppure favorire la creazione di una nuova cooperativa formata da giovani e disoccupati di Città Sant’Angelo. Un progetto di questo genere, poi, è già stato avviato qualche anno fa, anche se è rivolto principalmente allo sviluppo dell’ospitalità turistica familiare di fascia alta nei classici periodi vacanzieri. Nel 2009 è nata per questo Tetti antichi, associazione guidata da giovani che hanno ristrutturato la loro casa per farne un punto di ricettività. L’associazione “I tetti antichi” punta a creare una rete di case-vacanza da gestire in modo non imprenditoriale: la forma indicata è “short lets”, espressione inglese che sta per «breve ospitalità», anche di pochi giorni. Il progetto interessa solo il nucleo storico del paese, con l’obiettivo di “dare all’espressione vacanza a Città Sant’Angelo l’immagine del borgo, così come parlando di “vacanza in Toscana” vengono subito in mente le colline senesi o pensando al Salento il mare di Gallipoli”. Queste due iniziative hanno un comune denominatore: scovare e rimettere sul mercato edifici chiusi da anni, in una operazione di recupero a 360 gradi, dal punto di vista igienico sanitario, culturale e abitativo.
“Bisogna però ricordare – conclude Florindi – che serve un gioco di squadra tra Comune, privati, operatori del turismo e soprattutto istituti di credito. In passato la Banca di Credito Cooperativo di Castiglione e Pianella, sempre nell’ambito dell’iniziativa Tetti Antichi, ha mostrato interesse ai progetti di albergo diffuso”.