Pescara. Colleghi, autorità e centinaia di comuni pescaresi stanno rendendo omaggio a Maurizio Berardinucci, il vigile del fuoco ferito gravemente nell’esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici “fratelli Di Giacomo”, avvenuta il 25 luglio scorso a Villa Cipressi di Citta’ Sant’Angelo, e morto la settimana scorsa all’ospedale “Gemelli” di Roma.
Un continuo viavai dalla camera ardente, allestita ieri sera in una sala del comando provinciale dei vigili del fuoco di viale Pindaro, dove fin dalle 22 di ieri, quando la salma è giunta a Pescara, è presente un picchetto d’onore. Sopra la bara la bandiera tricolore e il casco nero che Maurizio indossava con orgoglio e gran senso del dovere tutte le volte che usciva con i suoi compagni di squadra per le operazioni di soccorso: sedute lì accanto, strette nel dolore, la moglie e una delle figlie di Maurizio, circondate dall’affetto dialtri parenti del vigile eroe.
A rendere omaggio a Maurizio sono giunti fin da subito il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono e il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. Questa mattina, oltre ai tantissimi colleghi, hanno portato l’ultimo saluto a Maurizio anche i rappresentanti dei carabinieri e dell’esercito, i consiglieri comunali Armando Foschi, Vincenzo D’Incecco e Massimo Pastore. Il sindaco di Pescara ha dichiarato per sabato, giorno dei funerali solenni (ore 10) che si terranno nella cattedrale di San Cetteo, il lutto cittadino Ad officiare il rito sara’ il vescovo Tommaso Valentinetti. Saranno presenti tutti i vertici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Da tutto l’Abruzzo sono attesi 250 vigili. Ci sarà anche una delegazione dei vigili di Modena, la città dove Maurizio ha prestato servizio prima di arrivare alla caserma di Pescara. Prevista anche la presenza del sottosegretario Gianpiero Bocci.
Nato a Pescara il 15 agosto 1966, Maurizio Berardinucci aveva indossato per la prima volta la divisa di vigile del fuoco come ausiliario nel 1985, continuando poi l’attivita’ come volontario del comando di Pescara. Dal luglio del 2007 era transitato nel ruolo permanente dei vigili del fuoco, partecipando anche ai soccorsi alla popolazione abruzzese colpita dal sisma del 2009. Nell’esplosione era rimasta copinvolta un’intera squadra di soccorso dei vigili del fuoco che per prima era giunta sul posto. L’incidente aveva provocato altre quattro vittime: Alessio, Mauro, Federico e Roberto, tutti componenti della famiglia Di Giacomo proprietaria della fabbrica pirotecnica. Sulla morte del vigile è stata aperta un’inchiesta dalla procura pescarese, affidata al pm Annalisa Giusti.