Pescara, ripartono gli Orti d’Oro a Fontanelle

ortidoroPescara. Ottava stagione di coltura per gli ‘Orti d’oro’ di Fontanelle. L’iniziativa sociale, organizzata dall’associazione Allegrino, permette a 60 anziani di coltivare, in un terreno dedicato, ortaggi e socializzazione.

Con la consegna degli “Orti d’oro” ai nuovi ortolani si ripete per l’ottavo anno consecutivo una delle iniziative sociali più intense dell’Associazione Domenico Allegrino Onlus.

Una bella giornata di sole ha fatto da cornice, ieri mattina, alla consegna presso gli Orti in via Fosso Cavone, nel cuore di Fontanelle e ha dato il nuovo avvio al progetto dedicato a pensionati appassionati di agricoltura e desiderosi di socializzare e impiegare il proprio tempo libero in modo creativo.

L’iniziativa è nata nel 2006 su un terreno privato di 5mila metri quadri, dato in concessione gratuitamente per un anno a chi fa richiesta di uno dei 40 appezzamenti di terreno. Un progetto ancora unico in tutto il centro-sud dopo 8 anni dal suo avvio, per rispondere al bisogno di socialità e di sostegno anche economico delle persone della terza e quarta età. Persone che hanno tempo ed esperienza per mettersi in discussione con una sfida singolare: coltivare un proprio orto anche senza averlo mai fatto prima e godere gratuitamente dei frutti del proprio impegno. Ogni orto è di 75 metri quadri, fornito di impianto di irrigazione e indicato con il nome di un valore: fratellanza, amicizia, gioia, pace.

L’APPELLO A SINDACO E PRIVATI

“Se il Comune di Pescara raccogliesse l’invito a portare sui terreni incolti di proprietà pubblica un progetto come il nostro gli orti potrebbero contribuire in modo solido alla crescita sociale e al decoro urbano”. Questo l’appello della presidente dell’associazione, Antonella Allegrino, rivolto al sindaco Albore Mascia: “Così, si potrebbero recuperare sia terreni dall’incuria che persone dalla solitudine e dal senso di inutilità che spesso si accompagna alla fine del periodo lavorativo. Lo stesso appello è rivolto ai privati proprietari di terreni che non utilizzano o che restano incolti: “Metterli a disposizione”, aggiunge Allegrino, “perché riprendano vita, offrendo anche la possibilità di vivere meglio a concittadini che hanno tempo e voglia di realizzarsi in un traguardo singolare come può apparire quello di un orto, è un nuovo modo di fare qualcosa per gli altri”.

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