Pescara. In mobilità 22 dipendenti della Solvay di Bussi. Sciopero nello stabilimento questa mattina per passare alla cassa integrazione. Obiettivo più vicino dopo un vertice in Provincia.
Piccolo passo avanti nella delicata questione che ha coinvolto proprietà, lavoratori e i sindacati dello stabilimento Solvay di Bussi è stato compiuto oggi nei locali della Provincia sede dell’assessorato al Lavoro.
La Provincia di Pescara, e in particolare l’assessore al Lavoro Antonio Martorella e i funzionari dell’ufficio crisi aziendali, hanno infatti ricevuto la delegazione imprenditoriale della Solvay Chimica di Bussi e i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e della RSU aziendale. L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti della Solvay (Bruno Aglietti e Gianluca Giannetti), accompagnati da Pasquale Pinnetti, di Confindustria, di Domenico Ronca e Giovanni D’Addario, della Filctem Cigil; di Massimiliano Razzaia, della Femca Cisl; di Giovanni Cordesco, della Uiltec Uil; di Di Berardino, Bucci e Ferreri della RSU aziendale. Oggetto dell’incontro, riconvocato dopo una precedente riunione svoltasi nel luglio scorso, la situazione venutasi a creare dopo la comunicazione dell’avvio della procedura di mobilità per 22 degli 89 lavoratori dello stabilimento. Una procedura che ha colto di sorpresa sindacati, lavoratori e istituzioni, e per la quale oggi hanno scioperato per 8 ore i dipendenti di Bussi. La discussione è ripartita proprio dalla notizia dell’avvio della procedura di mobilità. Nel corso dell’incontro, l’assessore Martorella ha invitato più volte la Solvay a riconsiderare la CIGS al posto della mobilità, e dopo ampia discussione, le parti hanno raggiunto un accordo, mediato dalla stessa Provincia, che ha portato l’azienda a considerare, durante la fase di trattativa sindacale, l’utilizzo di un ammortizzatore sociale che dia un sostegno più lungo ai lavoratori. Le parti si rivedranno nei prossimi giorni nella sede di Confindustria, per definire la possibilità di questo nuovo percorso.
“Sembrava tutto perduto per i lavoratori – dichiara Antonio Martorella al termine dell’incontro – e invece si è riacceso un barlume di speranza. Se, infatti, si esclude la mobilità, i 22 dipendenti potranno giovarsi anche di nuovi strumenti di riqualificazione e reinserimento lavorativo che il mio assessorato avrà cura di erogare. Auspico quindi che il senso di responsabilità delle parti possa portare ad un accordo che sia la sintesi dei vari interessi contrapposti”.