Specializzato nei furti sulle autovetture, con una particolare predilezione per quelle parcheggiate nel piazzale della stazione centrale. A tradire Adriano Paciotti, ladro seriale originario di Salerno e residente a Montesilvano, è stato il tatuaggio tribale che porta sul collo: il tipico segno particolare che rimane annotato sulla scheda redatta nei passaggi in questura.
I colpi per cui oggi il gip Mariacarla Sacco ha emesso l’ordinanza di richiesta cautelare, su richiesta del pm D’Agostino, risalgono allo scorso luglio. Il 13, Paciotti, dopo aver rubato una borsa lasciata incustodita in una Toyota Aygo parcheggiata vicino allo scalo ferroviario, avrebbe utilizzato il bancomat della vittima per prelevare ben 3 volte da altrettani sportelli automatici, per un totale di 600 euro. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato l’operazione effettuata da un uomo con un evidente tatuaggio tribale, ritratto sul collo ben a a favore di obiettivo.
Undici giorni dopo, il 24 luglio, Paciotti ha bissato: stesso posto, stesso tipo di automobile, ma non aveva fatto i conti con la fatalità. Il fratello della prima vittima, di passaggio per puro caso sul luogo del secondo furto, ha visto e riferito alla polizia di un ladro in azione con un grosso tribale sul collo. Gli agenti non hanno fatto in tempo a beccarlo in flagranza, ma facendo il paio tra gli elementi raccolti sono riusciti a risalire al salernitano, identificato e arrestato oggi per i reati di furto, ricettazione e indebito utilizzo di carta di credito.