Pescara. I dipendenti del cementificio ancora in agitazione: stavolta il sit-in si tiene davanti agli uffici della Regione.
Non mollano i dipendenti della Sacci, la ditta proprietaria del cementifico di via Raiale che ha annunciato la chiusura dell’impianto. Come accaduto in occasione del vertice in municipio, anche oggi alcuni lavoratori stanno manifestando con striscioni e bandiere dei sindacati davanti alla sede della Regione di via Passolanciano. E’ infatti in corso, proprio in questi uffici, un incontro tra i rappresentanti sindacali, il vice presidente della Regione Abruzzo Alfredo Castiglione, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro Antonio Martorella e il sindaco Luigi Albore Mascia. L’incontro e’ stato convocato da Castiglione dopo una prima manifestazione di protesta che si e’ svolta nei giorni scorsi davanti allo stabilimento (in foto).
MASCIA: CONVOCA LA SACCI PER LA RICONVERSIONE
Due le decisioni fondamentali assunte, cosi come riferito dal sindaco Albore Mascia,nel corso del vertice odierno: “Innanzitutto scriverò io stesso”, spiega il primo cittadino, una lettera, sottoscritta anche dal presidente Testa e dall’assessore Castiglione, per convocare a breve un incontro in Comune direttamente con il proprietario della Sacci, l’ingegner Augusto Federici, al quale chiederemo garanzie precise per i lavoratori, o, in alternativa, solleciteremo un’ipotesi di riconversione dell’azienda e del sito, o ancora la disponibilità dell’attuale proprietà a una vendita dello stabilimento, che poi dovrà comunque riconvertire le proprie finalità sociali, o, infine, se la Sacci si mostrerà irremovibile nella volontà di lasciare Pescara, chiederemo quali sono le intenzioni dell’azienda in ordine alla bonifica del sito perché certamente non è pensabile che il cementificio chiuda semplicemente i battenti lasciando a Pescara quella struttura in cemento armato, con i suoi forni, magari per i prossimi cent’anni”.
Al tempo stesso il Presidente Testa e l’assessore Castiglione scriveranno una lettera al Ministero dell’Ambiente e al Ministero per lo Sviluppo Economico, dove ci sono le ‘unità di crisi’ delle grandi aziende per aprire formalmente la vertenza Pescara. “A questo punto”, conlcude Mascia, “attendiamo il Tavolo che si riunirà a metà ottobre e sono certo di poter contare sulla sensibilità della proprietà della Sacci, ben consapevole della necessità di tutelare 100 famiglie”.