Bussi. Salta, per difetto di notifica, la prima udienza davanti alla Corte d’Assise di Chieti riguardante la mega discarica di Bussi, dove per molti anni sono state scaricate circa 500mila tonnellate di sostanze tossiche.
La prossima udienza è stata fissata al 27 novembre. Si tratterà , comunque, di un’udienza interlocutoria in quanto il prossimo 18 dicembre è prevista davanti alla Cassazione la discussione del ricorso di alcuni dei 19 imputati contro la decisione del gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, di non concedere il rito abbreviato.
Gli imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, devono rispondere di avvelenamento delle acque. Si tratta di Camillo Di Paolo, 69 anni, residente a Sulmona, Maurilio Aguggia, 79 anni, originario della provincia di Vercelli, Vincenzo Santamato, 62 anni, residente a Milano, Guido Angiolini, 81 anni, residente a Milano, Carlo Cogliati, 75 anni, di Milano, Nicola Sabatini, 87 anni, residente a Chieti, Domenico Angelo Alleva, 75 anni, di Bussi, Nazzareno Santini, 79 anni, originario di Roma, Luigi Guarracino, 57 anni, nato a Silvi, Giancarlo Morelli, 64 anni, nato a Pescara, Giuseppe Quaglia, 68 anni, originario dell’aquilano, Carlo Vassallo, 65 anni, residente a Pescara, Luigi Furlani, 65 anni, originario della provincia di Treviso, Alessandro Masotti, 74 anni, nato a Bologna, Bruno Parodi, 70 anni, di Alessandria, Mauro Molinari, 63 anni, nato a Genova, Leonardo Capogrosso, 74 anni, residente nella provincia di Alessandria, Maurizio Piazzardi, 42 anni, nato a Milano e Salvatore Boncoraglio, 70 anni, residente a Milano.
Il rinvio è stato disposto dalla Corte, presieduta da Geremia Spiniello, per consentire di rinnovare la citazione nei confronti di due dei 19 imputati. Le accuse per tutti sono di avvelenamento di acque e disastro ambientale. La Corte ha comunque proceduto alla verifica delle costituzioni delle parti civili tra le quali il ministero dell’Ambiente e la presidenza del Consiglio dei ministri. Presenti anche gli avvocati delle parti offese che hanno annunciato di volersi costituire. Il processo si svolge nell’aula del consiglio comunale di Chieti a causa dell’avvio dei lavori per l’adeguamento sismico del palazzo di Giustizia, lesionato dal terremoto del 6 aprile 2009. Gli imputati erano tutti assenti.