Pescara, Provincia e Ambiente a fine Cig: quale futuro?

provinciaeambiente_fiomPescara. Dopo 4 anni di cassa integrazione, i dipendenti di Provincia e Ambiente sono prossimi alla crisi e non conoscono il loro destino. Ancora una volta in piazza, per protestare contro il silenzio di Palazzo dei Marmi.

Una crisi che si protrae da 4 anni. Da tanto, 15 sui 23 dipendenti di Provincia e Ambiente, società in house che esegue servizi di controllo ambientale, sopravvivono solo grazie all’ammortizzatore sociale. Alla fine del mese, però, la Cig volgerà in scadenza: un conto alla rovescia senza futuro noto per gli operai, che stamattina hanno protestato con un picchetto sul piazzale di Palazzo dei Marmi.

Già deliberata dalla giunta provinciale, sull’onda della spendin review, la liquidazione del 78% del capitale in mano all’Ente ma, sostiene il segretario Fiom-Cigl Luigi Marinucci, “Corte costituzionale e Corte dei conti hanno dichiarato illegittimo che Regioni, Comuni e Province accorpassero enti e organismi per contenere le spese”. In ogni caso, “Ad oggi la Provincia di Pescara non ha ancora comunicato cosa intende fare di Provincia e Ambiente e dei suoi lavoratori”, si indigna il sindacalista. Le uniche speranze sono i contratti di solidarietà o la cassa integrazione prorogata, “oppure”, conclude Marinucci, “il ritorno al lavoro, visto che la società è perfettamente in attivo”.

CASSA INTEGRAZIONE ANCORA PER UN ANNO O ACQUISIZIONE TOTALE

E’ Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, dopo la protesta dei dipendenti in crisi, ad annuncia le ultime novità sulla società Provincia e Ambiente: “Nel corso di un incontro che si è svolto proprio oggi a Roma”, spiega Testa, “il ministero del Lavoro ha confermato ad un consulente di Provincia e ambiente che è possibile ottenere il riconoscimento della cassa integrazione guadagni per un anno per ristrutturazione o riorganizzazione aziendale. A breve, entro metà ottobre, sarà pertanto presentato un piano al ministero finalizzato proprio a raggiungere questo obiettivo”.

Incalzato sui pronunciamenti della Corte dei Conti in tema di Spending review, che deve tenere la scure lontana dalle società totalmente pubbliche, Testa aggiunge: “Stiamo pensando quindi di trasformare Provincia e ambiente in una società totalmente pubblica acquisendo il 22 per cento di quote del privato, in modo da rilanciare questa realtà e salvare i posti di lavoro, dopo aver già portato avanti, in questi anni, una azione di risanamento del bilancio pesante ma efficace”. “A questo proposito convocherò una assemblea straordinaria”, annuncia il presidente Testa, “per avanzare una proposta in tal senso e spero di poter contare sulla sensibilità del privato e di tutto il consiglio provinciale. L’alternativa, nel caso in cui il privato dovesse rifiutare, sarebbe la vendita delle quote della Provincia o la messa in liquidazione. Per quanto mi riguarda”, conclude, “faremo di tutto, sempre nel rispetto della normativa vigente, per rendere completamente pubblica questa società”

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