L’abitazione dell’uomo, incensurato, era stata trasformata in una centrale di produzione e spaccio di marijuana “fatta in casa”, dal produttore al consumatore. Al suo interno, infatti, sono state trovate due piante di cannabis ancora interrate nei vasi, mentre altre due piante recise erano appese ad essiccarsi sullo stendi panni; nel cassetto di in un mobile, poi, c’era una scatola di cartone contenente 150 grammi di marijuana e quattro bustine di cellophane contenenti in totale altri 70 grammi della stessa droga. Da un altro cassetto dello stesso mobile sono saltati fuori anche un passamontagna e una pistola scacciacani senza il tappo rosso.
Che si trattasse di stupefacente destinato allo spaccio è confermato dal rinvenimento di due bilancini elettronici di precisione e di centinaia di bustine vuote pronte all’uso. Trattandosi di marijuana autoprodotta, veniva venduta a prezzi più bassi di quella solitamente reperibile sulle piazze di spaccio che proviene principalmente da paesi nordafricani.
Il giovane, padre di un bimbo di pochi mesi, ha dichiarato di aver cominciato a coltivare cannabis dopo aver perso il lavoro.