Pescara. Il Comune non molla e punta al Tribunale delle imprese per lo scioglimento del Cd’A dell’Aca.
Sempre più tesa la storia tra il Comune di Pescara e il consiglio d’amministrazione dell’Aca, la società pubblica che gestisce il consorzio acquedottico di numerosi Comuni pescaresi e teatini. Da un anno si protrae la battaglia del capoluogo adriatico contro l’elezione nel Cd’A del sindaco di Casalincontrada, Concetta Di Luzio, comunque già dimessa: per Pescara la nomina è illegittima per incompatibilità. Posizione che fa il paio con quella del presidente Di Cristoforo, in contrasto con la legge sulla Spending Review che ridisciplinava gli assetti della governance delle società partecipate, stabilendo che solo il Presidente poteva essere un esterno e due componenti dovevano essere dipendenti dei Comuni soci.
Già presentato il ricorso, in attesta del pronunciamento del Tribunale, oggi l’assessore alle Società Partecipate Marcello Antonelli ha annunciato la decisione dell’amministrazione Mascia di adire al Presidente del Tribunale delle Imprese de L’Aquila, che è competente in materia: “Oggi”, spiega Antonelli, “abbiamo affidato l’incarico all’avvocato Carlo Montanino e giovedì depositeremo formalmente la nostra istanza, affinché il Tribunale provveda in via sostitutiva alla convocazione dell’Assemblea dei soci per votare la decadenza del consiglio d’amministrazione”. “Probabilmente”, conclude l’assessore comunale, “non parteciperemo neanche all’Assemblea informale del 9 settembre e aspetteremo che l’Assemblea vera venga convocata dal Presidente del Tribunale delle imprese”.