Pescara. Fronte comune delle istituzioni e dei sindacati per salvare il gruppo Tercas-Caripe dalla chiusura prossima. Venerdì un’assemblea presso la Camera di Commercio per organizzare il salvataggio di 1200 dipendenti.
Un’assemblea, convocata per venerdì prossimo alle 16 presso la sede della Camera di Commercio, per ribadire la volontà delle istituzioni a salvaguardare in ogni modo possibile una realtà territoriale da cui dipendono 1200 famiglie. Fronte comune, tra le amministrazioni comunale e provinciale e i sindacati per affrontare la vicenda del gruppo Tercas-Caripe, cordata bancaria prossima alla chiusura dei battenti o, come è chiamata dagli edulcoranti, “riorganizzazione del gruppo bancario”.
Albore Mascia e Guerino Testa, accanto ai sindacati di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, DirCredito e Fabi, hanno annunciato stamani la mobilitazione: “Insieme”, spiega il sindaco di Pescara, “abbiamo voluto fare un percorso per pensare anche alla creazione di un unico Istituto di credito che possa incrociarsi con altre realtà territoriali e fare un unico soggetto che vada a cogliere un’opportunità positiva”. Una scialuppa di salvataggio che ha bisogno, però, dei remi ancorati ai palazzi romani: “Ora è giunto il momento di coinvolgere anche i nostri Parlamentari”, aggiunge Mascia, “e l’incontro di venerdì sarà l’occasione per sensibilizzare anche le altre Autorità politiche cui non può rimanere estraneo il percorso di Caripe e di Tercas che sono un’espressione ottima del territorio”.
“Ci spiace invece ”, polemizza Francesco Trivellini della Fisal Cgil, “non aver avuto risposte dal sindaco di Chieti cui abbiamo mandato un telegramma chiedendo un colloquio. In questo caso parliamo di una banca che ha una prospettiva di sviluppo, e venerdì ci auguriamo intervenga anche il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, come pure”, conclude, “il mondo dell’imprenditoria perché è importante che si cominci a lavorare oggi, quando il problema può trovare una soluzione e a tal proposito avremo anche un incontro con il sottosegretario Legnini”.