Pescara. La folle corsa del 5 giugno sul lungomare termina con l’arresto per furto e ricettazione: il responsabile del delirio cominciato sulle strade di Montesilvano e terminato sulla riviera del centro aveva il cofano pieno di tonno e alcolici.
Fu un delirio vero e proprio, scene da film quelle andate in onda nel tardo pomeriggio del 5 giugno scorso tra Montesilvano e Pescara. Un inseguimento spettacolare, quello dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile alle calcagna di Walter Marone, 28enne di Montesilvano che al volante di una Lancia Dedra ne ha combinate di ogni. Il primo atto cominciò al confine nord di Pescara, dove un posto di blocco dell’Arma intimò l’alt alla Lancia. Ma Marone, che quell’auto l’aveva rubata il 18 maggio e nel portabagagli aveva la refurtiva della razzia compiuta la sera prima in un negozio del centro di Pescara, anziché frenare ingrano la marcia e scappò senza remore. Nemmeno avesse con sé armi o chili di droga: tonno, caffè, fusti di birra, bevande e alcolici in quantità. Evidentemente merce ritenuta talmente “scottante” da sfrecciare tra le macchine, sorpassando a destra e sinistra, imboccando perfino la strada parco, schivando ciclisti e pedoni pur di sfuggire alle sirene urlanti alle sue spalle. Una corsa che non finì indenne: varie le vetture, autobus compreso, che vennero urtate. Una fuga finita col botto, quello obbligato da una pattuglia dei carabinieri che sul lungomare di Pescara si mise di traverso alla Dedra: Marone, però, tentò di sfondare la barriera con un’ultima accelerata, invece finì per impattare violentemente.
Un mese di indagini che il 28enne, arrestato insieme alla sua compagna di sventura, ha passato in carcere. E proprio nella cella di San Donato, oggi, i militari hanno consegnato a Marone l’ordinanza di custodia cautelare per i reati di ricettazione della macchina e del furto aggravato
ai danni dell’esercizio commerciale.