Pescara. Si è tenuta stamane presso la Sala Conferenze Capigruppo del Comune di Pescara, la conferenza stampa di presentazione della campagna “Dateci Spazio”.
Erano presenti alla conferenza: Carlo Damiani, portavoce del collettivo studentesco Pescara e Mania Mehrabi, responsabile comunicazione della SO.HA – GiovaniCittadiniAttivi e Massimiliano Stocchi, docente a contratto presso l’Università degli studi “G. D’Annunzio” di Psicologia di comunità e della salute. La campagna “Dateci Spazio”, spiegano gli organizzatori, vuole porre all’attenzione della politica e della cittadinanza la volontà dei giovani di avere a Pescara un centro di aggregazione giovanile. La campagna si articolerà attraverso una raccolta firme sul sito change.org ma i giovani della città vi potranno anche aderire attraverso un’apposita forma di tesseramento (dal costo simbolico di 1euro) promossa da entrambe le organizzazione: SO.HA e Collettivo Studentesco Pescara. I giovani hanno anche attivato un sito web specifico: www.datecispazio.org nel quale saranno pubblicate le news riguardo la campagna, le spese sostenute e tutti i contatti per aderire e partecipare alla campagna.
Per Carlo Damiani:” Da anni riscontriamo l’assoluta necessità dell’apertura di un centro di aggregazione giovanile a Pescara e indagini recenti hanno mostrato una volontà condivisa da tutta la cittadinanza e motivazioni forti di tipo sociale ed economico perché l’amministrazione si attivi in questo senso, concedendo un immobile adeguato da destinare ai giovani”.
Per Mania Mehrabi:”a seguito della vicenda che ha visto l’arresto di un 18enne per le violenze a Piazza Primo Maggio, ma anche rispetto a tanti altri fatti violenti avvenuti a Corso Manthoné, riteniamo sia fondamentale creare un’alternativa per i giovani a luoghi in cui tutto ruota attorno al consumo (specie di alcool) come ad esempio Corso Manthoné o la riviera di sera. Questa alternativa riteniamo debba essere la costruzione di un centro di aggregazione giovanile con: sale studio, sale prove musicali gratuite, aule per la formazione alla pari, biblioteca, scambio libri. Ma chiediamo che questo luogo sia anche consono all’organizzazione di eventi prettamente ludici come concerti o performance artistiche. Il problema della violenza giovanile, secondo noi, non si risolve enunciando di voler proibire i “cicchetti” ad un euro, ma si affronta con delle apposite politiche giovanili. Basta ridurre i giovani ad un mero problema di ordine pubblico, i giovani sono cittadini di oggi e per questo portatori di diritti ”.
In conclusione, Massimiliano Stocchi ha sostenuto che: ”questa campagna con la richiesta di aprire un centro di aggregazione giovanile, è in linea con le attuali politiche giovanili realizzate in contesti urbani più avanzati dal punto di vista delle politiche sociali rivolte ai giovani poiché questi modelli di intervento si configurano come efficaci dispositivi preventivi contro il disagio giovanile e la condizione di fragilità che i giovani vivono quotidianamente ”.