Pescara. Filovia rimandata, almeno di un mese: il comitato Via chiede alla Gtm un nuovo studio sull’inquinamento acustico e ambientale e di valutare proposte alternative al passaggio non vincolato. Ma il Wwf insiste: “C’è un secondo lotto, bisogna ripartire daccapo”.
Se non bocciata, almeno rimandata. La filovia, e il suo progetto stilato dalla Gtm per collegare Pescara e Montesilvano passando per la strada parco, slitta di un altro mese. Il tardi pomeriggio di ieri ha visto questo pronunciamento da parte del comitato regionale per la valutazione di impatto ambientale, riunito per analizzare lo studio preliminare con cui la Gestione trasporti metropolitani ha cercato di mettere riparo ad una Via prevista ma non effettuata in partenza.
Tante le osservazioni presentate da comitati cittadini e associazioni ambientaliste contrarie al Filò, che alla fine hanno avuto ragione. Almeno per metà, adesso, l’altra potrebbe arrivare tra un mese. Il comitato, infatti, dopo aver ascoltato il responsabile unico del progetto, l’ingegner Pierdomenico Fabiani della Gtm, ha imposto nuovi controlli sulle emissioni acustiche che le carrozze andrebbero a produrre e di produrre dati più approfonditi relativamente alle emissioni atmosferiche per quanto riguarda il tratto su gomma, ovvero quello successivo alla strada parco. Più in generale, invece, viene richiesto di “approfondire tutte le proposte alternative”, relativamente a quanto riferito da Fabiani.
Un autogoal, infatti, è stata la partecipazione alla riunione dell’ingegnere Gtm, che ha riferito come “solo con la tecnologia proposta è possibile garantire il trasporto di 2mila persone all’ora”, un numero per il quale la Direzione Trasporti, in vista della fusione con l’Arpa, starebbe per “modificare tutte le attuali linee di ingresso a Pescara, raccordandole al capolinea di Montesilvano”. Anche in base a questa razionalizzazione, dunque, il Via chiede che entro un mese vengano approfonditi tutti i dati.
Ma soprattutto Fabiani ha ammesso che “è in fase di progettazione il secondo lotto” della filovia “che sarà costruito in prosecuzione della attuale linea elettrificata, riducenco la prevista parte in sede promiscua del primo lotto”. Se così è, dice il comitato Via, vengano chiariti i particolari e gli effetti.
Se così è, dicono gli ambientalisti, bisogna ripartire dall’inizio con le valutazioni. Si dice sconcertato il WWf :“L’esistenza di più lotti impone una Valutazione Ambientale unica per l’intero progetto”, recita una nota, “è quindi necessario far ripartire l’iter daccapo. La linea espressa dalla Gtm”, si legge ancora, “appare piuttosto confusa. È palese che seguirla non permetterà di trovare alcuna soluzione ragionevole”. Ma gli ecologisti del Panda sottolineano un altro aspetto: “E’ incredibile che soltanto nella riunione di ieri è saltato fuori ufficialmente un vincolo paesaggistico nell’area del Capolinea a Montesilvano”. Fabiani ha riferito che nel capolinea nord del Filò “non viene ancora realizzata alcuna opera e che comunque verrà avviata la prevista procedura ai sensi del decreto legislativo 42/2004”. Sul caso è intervenuto anche l’architetto Pisano, dirigente del servizio Beni ambientali, specificando che “l’opera, interessando più Comuni, è di competenza della Regione”, e che “si renderà disponibile a fornire ogni utile chiarimento”. “Come è stato possibile approvare il progetto esecutivo e avviare i lavori senza l’autorizzazione paesistica?”, si chiede ancora il Wwf. Se i lavori sono quasi finiti, le novità sulla filovia sembrano sempre pronte a spuntare.
SCONTRO TRA COMITATI
Oltre a scontrarsi con la Gtm, i comitati No-Filovia ora si trovano ad affrontare uno scontro con chi, invece, ritiene positivo il mezzo pubblico che attraverserebbe la strada parco. Ieri, in commissione, è stato ascoltato Vincenzo Stellabotte, referente dell’associazione Sos Inquinamento, sostenitore del progetto Filò in quanto “soluzione al traffico veicolare, maggior causa di inquinamento a Pescara”. Dopo aver appreso dal verbale della seduta della sua presenza, il comitato Oltre il gazebo-No Filovia, interviene con una nota di protesta firmata dalla referente Antonella Di Cecco.
“Osserviamo con perplessità che il giudizio Via 2249 dà ampio rilievo all’audizione concessa al Signor Stellabotte per l’Associazione SOS Inquinamento . Non ci risulta”, afferma Di Cecco “che questa Associazione avesse presentato nei tempi e nei modi concessi dalla Procedura di Screenig Ambientale nessuna osservazione sul progetto filovia, non permettendo quindi a nessuno dei Comitati che hanno presentato regolarmente le proprie osservazioni di informarsi sulle loro considerazioni”. Lamentata, inoltre, anche la mancata considerazione delle osservazioni presentate. “Nello stesso giudizio 2249”, prosegue Antonella Di Cecco, “non si dà nessun peso alle numerose e corpose osservazioni delle Associazioni e Comitati, tra cui lo scrivente, che hanno una rilevanza di tutt’altro calibro essendo documentate con riferimenti di legge e alcune, corredate con fotografie che “parlano da sole” e che sono state pubblicate per due mesi e mezzo sul sito dello Sportello Ambiente! Perchè”, chiedono allora i No filovia, “il Comitato non ha ritenuto di dare risposta neanche ad una delle osservazioni presentate? Non sono state ritenute degne di nota? Perchè limitare l’impatto ambientale solo all’inquinamento dell’aria ed acustico, prodotto tra l’altro da un mezzo non ancora collaudato e mai usato come filobus?”.