Venticinque anni fa il primo Concorde a Pescara: IL RICORDO

Concorde2Venticinque anni fa il Concorde, l’aereo must di quegli anni, atterrò sulla pista dell’aeroporto di Pescara: il ricordo di chi ha organizzato e vissuto quell’esperienza.

Oggi si è a un passo dal volo turistico nello spazio, ma venticinque anni fa era il Concorde a costituire il must del trasporto aeronautico. L’aereo con il becco ripiegato che con la sua velocità supersonica aveva alimentato la leggenda del viaggio a ritroso nel tempo, o quantomeno all’indietro tra i fusi orari. Nell’estate del 1988 il Concorde atterò per la prima volta a Pescara, grazie alle celebrazioni della settimana anglo-abruzzese, e venitimila persone da tutto l’Abruzzo accorsero ad ammirarlo. Nel giorno esatto del 25esimo anniversario è il consigliere comunale Armando Foschi, all’epoca coordinatore della manifestazione aerea, a rievocare i ricordi del 5 giugno 1998.

 

Quasi per caso, nell’inverno del 1988,  venni coinvolto nell’organizzazione della manifestazione aerea inclusa nei programmi della Settimana Anglo-Abruzzese voluta dal Dott. Gilberto Ferri (Presidente del Centro Estero Camere di Commercio).  Un lavoro improvviso e immane per i soci dell’Aero Club di Pescara. Il 5 giugno arrivò prestissimo e così, tra le nuvole cariche di pioggia, si intravide la  sagoma del Concorde che transitava sulla verticale del VOR  di Pescara a 4000 piedi per iniziare la procedura di discesa e avvicinamento sotto un cielo sempre più grigio ed una pioggia intensa.

All’orizzonte una luce, era quella di posizione di Golf – Bravo Oscar Alfa Bravo. Ascoltando le comunicazioni radio con la  torre di Pescara si capì che il comandante aveva chiesto l’autorizzazione per un passaggio sulla pista del Liberi prima dell’atterraggio. “Autorizzato“ rispose  il controllore di volo; il grido esultante dei tanti appassionati presenti che avevano anche essi ascoltato le comunicazioni radio rimbalzate dagli impianti di amplificazione dislocati in aeroporto,  venne coperto dal rumore assordante dei potenti motori del velivolo che si avvicinava alla soglia della pista con il “musetto“ in assetto variabile, per permettere ai piloti di seguire visivamente le fasi dell’avvicinamento  e dell’atterraggio.   Il pilota, simulando l’atterraggio, con il carrello fuori,  a pochi metri dal suolo e al minimo della velocità di sostentamento, sorvolò la pista.  Dietro una grande nuvola prodotta dai gas di scarico che polverizzarono l’acqua sulla pista e dalla condensa che,  per l’assetto cabrato, si produsse a ridosso delle ali.    Dopo il “simulato“, carrello dentro, motori al massimo, “riattaccata“,  virata a destra per “sottovento 22“ e successivo “corto finale“. Alle ore 10,10 del 5 giugno 1988 il Concorde, l’aereo passeggeri supersonico con i colori della compagnia inglese British Airwais, un gioiello della tecnologia aeronautica, era sulla pista del Liberi di Pescara.  Il Concorde portò da Londra imprenditori e autorità del Regno Unito  che rimasero in Abruzzo a visitare le fabbriche e i luoghi turistici.   La vecchia aerostazione era stracolma di gente che voleva vedere da vicino il mitico uccellaccio e le forze di polizia faticarono non poco a contenere il pubblico. Sul piazzale dell’aeroporto in alta uniforma la banda della Guardia Reale Britannica intonò gli inni nazionali. A rifornimento  completato  venne deciso di aprire i varchi dell’aerostazione e di permettere alle migliaia di persone presenti di vedere da vicino il Concorde.  Il cielo si squarciò intorno alle ore 15, la pioggia cessò di cadere e altra gente invase il piazzale dell’aeroporto. Alle 16 iniziarono le operazioni di imbarco per il volo di ritorno a Londra e alle ore 17 un forte sibilo anticipò l’accensione dei motori. Durante le fasi di rullaggio l’aereo lasciò dietro di se il caratteristico odore di Kerosene bruciato “profumo inebriante per gli appassionati del mondo aeronautico“.  Alle ore  17 e qualche minuto la prova motori, il rilascio dei freni, la lunga rincorsa  prima del decollo che avvenne con un frastuono incredibile dei motori Rolls Royce.  “Torre da Golf Alfa Bravo, dopo il decollo chiediamo l’autorizzazione per un passaggio basso e veloce“.  Dopo l’autorizzazione ricevuta dalla  torre di controllo, l’aereo passeggeri in grado di superare la barriera del suono si ripresentò sulla pista dell’aeroporto con “tutto motore dentro“ per una “tirata“ verso l’aerovia.  Il Concorde lasciò alla storia aeronautica di Pescara una giornata memorabile. Il rombo e le vibrazioni prodotte dai motori fece scattare gli antifurto delle auto,  dei negozi e delle abitazioni della città  che continuarono per un quarto d’ora dopo il decollo, con il loro gracchiare, a salutare il Concorde.

Armando Foschi

coordinatore della manifestazione aerea inclusa nei programmi della settimana Anglo-Abruzzese

Gestione cookie