Dopo undici mesi di inattività la marineria pescarese è riuscita, finalmente, a svegliarsi dall’incubo del dragaggio e a riprendere la via del mare e del lavoro. Via libera, da mezzanotte, per i 56 pescherecci a strascico. Il porto riprende vita.
L’ordinanza firmata dal comandante della Capitaneria di Porto Luciano Pozzolano prevedeva la riapertura del porto dalle 0:00, ora X tra il 2 e il 3 giugno. Un’ora che per la marineria pescarese segna una nuova rinascita, dopo undici mesi di blocco forzato a causa del dragaggio arenato tra le secche della burocrazia. Una scadenza anticipata dai primissimi armatori che hanno mollato gli ormeggi già poco dopo le 23:00, per accelerare quanto più possibile l’uscita a scaglioni di tutti i 56 pescherecci adibiti alla pesca a strascico. Gli ultimi, sotto una pioggia battente, sono salpati alle 2:00.
Finalmente le banchine sono rimaste vuote, grigio cemento ormai sgombro da una palizzata di scafi che per 478 giorni hanno negato anche solo la vista da una sponda all’altra del canale. Sul molo ora rimangono solo le preoccupazioni dei lupi di mare, che hanno preso il largo con una montagna di debiti sulle spalle e i motori affaticati dall’inerzia della sosta obbligata. L’emozione e la voglia di tornare a sudarsi il pane, però, sono capaci di confortare anche il cuore più incerto.
Ad aspettarli, al ritorno tra 12 o 24 ore, su quello stesso molo ci sarà qualcuno che ha già cresciuto varie generazioni di pescatori e che, forte delle numerose crisi superate, cova speranze capaci di spazzare via ogni nube all’orizzonte. Sentire per credere.
Daniele Galli