Pescara. Scarse prospettive future, nessuna risposta dalla Saga, chiusure e licenziamenti. Il personale dell’aeroporto d’Abruzzo indice lo stato di agitazione.
Bar e punti vendita chiudono a catena, la Saga versa in note difficoltà economiche, di nuovi voli non se ne parla mentre sono vari quelli che vengono soppressi. La situazione dell’aeroporto internazionale d’Abruzzo è si fa sempre più critica. Se il turismo abruzzese ne fa le spese indirette, a pagare direttamente è il personale dell’aeroporto. Preoccupazione dilagante a bordo pista, per questo l‘8 marzo scorso i sindacati di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Saga Lucio Laureti alla presenza degli assessori regionali al Turismo e ai Trasporti. Richiesta caduta nel vuoto, mentre il presidente della Provincia Testa ha invitato il neo-ministro Lupi a salvaguardare lo scalo di importanza “vitale per Pescara e l’Abruzzo”.
Senza novità da apprendere, il 25 marzo le segreterie regionali sindacali hanno chiesto l’accesso agli atti del consiglio d’amministrazione della Società dal 2011 al 2013, con la speranza di sapere quella che è la reale prospettiva dell’Aeroporto. Cosa abbia intenzione di fare la Saga, per la salvaguardia di uno dei pilastri dello sviluppo economico e sociale regionale, non è ancora noto. A distanza di 50 giorni, le 4 sigle sindacali non ha potuto ancora mettere mani sugli atti richiesti, mentre i fantasmi dei licenziamenti circolano quotidianamente. Pazienza finita, scatta lo stato di agitazione. Una lettera firmata da Rolandi (Filt), Angelucci (Cisl), Murinni (Uilt) e pantoni (Ugl) è stata inviata oggi a Laureti, Morra, Di Dalmazio, al Prefetto D’Antuono e ai presidenti delle giunte comunale e provinciale, Mascia e Testa, annunciando l’avvio delle procedure di raffreddamento e conciliazione.