La vicenda, che risale al 2012, ha preso il via dalle indagini del Corpo forestale dello Stato e da un esposto dell’associazione Codici, che da due anni ha attivato uno sportello, diretto dall’avvocato Silvia Chiavaroli, che si occupa della tutela legale dei diritti degli animali. Secondo l’accusa i rettili (un coccodrillo corazzato, due caimani dagli occhiali, un pitone coluro, tre boa costrittori, un pitone reale, due iguana, un geco leopardiano e due tartarughe azzannatrici) erano tenuti in ambienti privi di lampade idonee a sostituire i raggi UVA e UVB e ad una temperatura di 13-14 gradi insufficiente ad assicurarne la sopravvivenza. Inoltre, sempre secondo l’accusa, il coccodrillo e i caimani erano tenuti in vasche troppo piccole, con poca acqua putrescente, ad una temperatura inidonea. Il presidente di Codici Domenico Pettinari e l’avvocato Silvia Chiavaroli, sono parte offesa nella vicenda. Locatelli il prossimo 22 luglio dovrà comparire davanti al tribunale monocratico di Pescara.