Pescara, 3 famiglie rom sfrattate dopo 6 anni dal sequestro degli immobili

sequestrospienllimontesilvanoPescara. Dal sequesto nel 2007 alla confisca: dopo quasi 6 anni tre famiglie rom vengono sfrattate dai 4 immobili occupati tra il capoluogo adriatico e Montesilvano. Entro due mesi lo sgombero forzato: i nomadi dovranno risarcire l’agenzia delle entrate per l’occupazione abusiva scattata a giugno.

Dopo quasi sei anni dall’inizio dell’operazione Leggenda Metropolitana, portata avanti dall’azione interforze di carabinieri, polizia e finanza pescaresi contro i patrimoni illeciti delle famiglie nomadi, si è arrivati finalmente alla confisca e alle ordinanze di sgombero di quattro immobili occupati da tre diverse famiglie rom, di cui due in via Stradonetto e via Colle Marino a Pescara, e due in via Adige e via Marche a Montesilvano, per un valore complessivo di circa tre milioni di euro. I decreti di sgombero notificati nei giorni scorsi alle famiglie rom dal personale della Questura, del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara e della Compagnia dei Carabinieri di Montesilvano sono stati emessi dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni confiscati alla criminalita’ organizzata. Ville e villette, sottoposti a sequestro il 16 ottobre 2007, sono stati poi confiscati da parte del Tribunale, e successivamente sia la Corte di Appello che la Corte di Cassazione hanno confermato la confisca. Oggi si è arrivati con ogni probabilità al termine della lunga procedura, quindi gli edifici dovranno essere lasciati liberi entro 60 giorni.

Applicando le disposizioni di legge antimafia le forze dell’ordine hanno dimostrato che c’era una sproporzione tra il tenore di vita di alcuni componenti di queste famiglie, dediti alla commissione di reati, e il reddito dichiarato al Fisco, presumendo quindi che questi beni siano stati acquistati accumulando ricchezze illecitamente. I provvedimenti notificati prevedono che gli occupanti provvedano a lasciare gli immobili liberi (da persone e cose) entro il termine perentorio di due mesi. “Nel caso in cui ciò non dovesse avvenire si procederà all’immediata esecuzione forzata per il rilascio dei beni, con l’assistenza della forza pubblica”, annuncia una nota della questura, “e se ciò dovesse avvenire si procederà all’acquisizione o alla vendita di eventuali beni mobili rinvenuti nei locali. Inoltre, in base alla stima di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, gli occupanti di questi immobili dovranno versare le indennità dovute per l’utilizzo senza titolo che si è protratto fino ad oggi dalla sentenza di Cassazione, che risale al mese di giugno scorso.

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