Pescara. Gli uffici amministrativi non si oppongono all’ingiunzione di pagamento e il comune si ritrova con 282mila euro di debito con Sorgenia per le bollette arretrate.
Rischiava di ammontare ad oltre 600mila euro il debito, approvato oggi fuori bilancio dal consiglio comunale, che il municipio pescarese poteva aver maturato nei confronti di Sorgenia, società che fornisce gas ed elettricità, ma gli uffici amministrativi sono riusciti a far scendere a 282mila euro dopo l’attenta analisi delle bollette non pagate e dei relativi interessi.
Gli stessi uffici che per chissà quanto tempo si sono dimenticati di evaderle le bollette, costringendo la Sorgenia a presentare al comune un’ingiunzione di pagamento.
E ora il sindaco Albore Mascia è pronto a presentare, quantomeno con una strigliata, il conto agli stessi uffici, che oltre al ritardato pagamento non hanno nemmeno presentato per tempo opposizione contro il decreto ingiuntivo e hanno impugnato solo l’atto di precetto, di fatto rischiando di arrecare un danno all’Ente. Vero è che pagando comunque la somma, il comune andrà probabilmente verso una transazione con la Sorgenia, ma è doveroso mettere sotto processo la gestione tecnico-amministrativa comunale che, a questo punto, dovrà fornire dei chiarimenti e giustificare, una volta verificato il responsabile, se c’è stato un errore o una qualche leggerezza da parte degli uffici nel trattare la vicenda.