Pescara. Il ponte è completamente marcio: questo il motivo per cui il tratto in legno della pista ciclabile del lungofiume non è ancora stato riparato. La Provincia risponde a PescaraBici: “I lavori sono già appaltati ma sono emersi problemi”.
Da sei mesi il ponte di legno che costituisce il tratto della pista ciclabile lungofiume che percorre parallelamente via del Circuito è chiuso. Assi divelte e spaccate, erbacce e chiodi che spuntano ovunque. Pochi giorni fa la protesta dell’associazione PescaraBici, oggi la risposta di Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara, ente proprietario della pista ciclabile: “Vogliamo rimuovere al più presto l’ordinanza di divieto di transito sul ponte di legno, e stiamo lavorando per rimettere in sicurezza il tavolato ormai usurato e molto pericoloso per i ciclisti”, afferma, rivelando il vero problema della lunga chiusura. Ovvero, il fondale del ponte è completamente marcio
“Nei mesi scorsi abbiamo fatto un affidamento ad un’impresa di Cepagatti”, spiega il presidente Testa, relativo alla manutenzione straordinaria del ponte di legno. In sostanza l’intervento consisteva nella sostituzione delle tavole di legno storte e divelte del piano di calpestio, e nella sistemazione dei chiodi che sono spuntati fuori dal tavolato. Tuttavia durante i sopralluoghi dei tecnici è emerso che lo strato sottostante il tavolato è completamente marcio, di conseguenza l’intervento previsto è stato congelato in attesa di trovare una soluzione per sostituire la base del tavolato e che comporterà una spesa economica piuttosto elevata”.
Gli uffici tecnici della Provincia, proprio in questi giorni, starebbero eseguendo una computazione per verificare quale sia l’intervento più opportuno e quanto sia la spesa necessaria per mettere in sicurezza il ponte e poterlo riaprire ai ciclisti. “Le problematiche sono più serie del previsto”, conclude Testa, “perché non si tratta di un semplice intervento di maquillage ma di risistemare e mettere in sicurezza un ponte ammalorato e che vogliamo assolutamente riconsegnare ai cittadini, ai ciclisti e agli appassionati delle due ruote”.