Pescara. Disillusi sull’anticipo della cassa integrazione, i pescatori del porto insabbiato dal mancato dragaggio tornano a farsi sentire. Domani mattina un nuovo, veemente corteo attraverserà Porta Nuova fino ad arrivare al penitenziario di San Donato. L’urlo della marineria: carcerateci tutti.
Il porto chiuso da circa 350 giorni, il lavoro negato, e ora i sostegni che non arrivano. Soprattutto dopo che la pompa magna dell’assessorato regionale alla Pesca li aveva promessi, come anticipazione della cassa integrazione. Peccato che dopo meno di una settimana l’Inps è piombata a smentire l’assessore Febbo e 166 famiglie sono tornati a fare i conti con una tasca vuota e che tale rimarrà ancora chissà per quanto.
Quelle che sono proverbialmente ritenute infondate, quindi, si dimostrano invece validissime. La promessa del marinaio, che prima di essere ritirata dinanzi alla conferenza stampa dello smentito Febbo aveva annunciato un’altra manifestazione massiccia per protestare contro la grave situazione del comparto, verrà mantenuta.
Domani mattina 56 armatori e 166 pescatori torneranno in strada a dimostrare che non ce la fanno più ad aspettare chi promette vanamente la riapertura del porto e l’erogazione degli ammortizzatori sociali. Dopo il traffico paralizzato, dopo gli assalti ai palazzi di Capitaneria di porto e Prefettura, dopo le ‘scafette’ di pesce marcio gettate contro il municipio, gli uomini del mare andranno a bussare direttamente al carcere.
Una specie di “carcerateci tutti”. “Busseremo alla porta della casa circondariale per chiedere ospitalità, non volendo commettere reati”, spiega l’armatore Mimmo Grosso. Armatori e pescatori si incontreranno alle 10 davanti alla sede dell’Associazione armatori Pescara, a fianco al mercato ittico di via Paolucci, e poi si sposteranno sotto il palazzo di Provincia e prefettura, quindi sul ponte Risorgimento, in viale Marconi, via Tibullo, via D’Annunzio e poi dinanzi al carcere dove si terrà una manifestazione simbolica
E se l’esperienza ha insegnato ai pescaresi che quando i lupi di mare scendono in strada lasciano il segno, la tensione che si respira sulla banchina nord in attesa di domani è altissima, forse ancora peggio delle vigilie delle precedenti proteste. “La tensione è altissima anche nelle nostre 166 famiglie”, spiega Grosso, “perché c’era la speranza di ricevere dalla Regione Abruzzo l’anticipo della cassa integrazione per una parte del 2012 ma questa ipotesi è sfumata per cui siamo senza sussidi e senza prospettiva immediata di ricevere sostegni. I problemi della categoria, ricordano, sono legati al mancato dragaggio del porto di Pescara, di cui non siamo assolutamente responsabili ma semplicemente vittime”.
TRAFFICO IN TILT. Facile prevedere come il traffico di Porta nuova sarà in tilt fino al primo pomeriggio. Solo alle 14:00, infatti, si pensa possa terminare il corteo. La marcia della marineria partirà alle 10 e percorrerà via Paolucci, quindi piazza Italia, con una sosta, per poi riprendere in piazza Duca D’Aosta, ponte Risorgimento, via Marconi, via Conte di Ruvo, via Tibullo, via Gabriele D’Annunzio, quindi via Brescia e via Alento sino al carcere. Sulla strada saranno dislocati circa 50 agenti della polizia municipale che cercheranno di ridurre la portata dei disagi, agevolando il transito degli automobilisti su percorsi alternativi a quello della protesta, “Ma è scontato che avremo dei problemi”, anticipa l’assessore alla Mobilità Fiorilli, “dovendo temporaneamente bloccare il traffico su strade strategiche come via Marconi e via D’Annunzio. Per tale ragione”, conclude il vice sindaco, “il nostro appello alla città è quello di ridurre al minimo l’uso dei mezzi privati per allentare la morsa del traffico e soprattutto di evitare le strade interessate dal corteo per scongiurare ingorghi”
LA REGIONE: CIG DIFFICILE, I PESCATORI NON SONO UNA FABBRICA. La nuova protesta della marineria è stata decisa dopo che questa mattina una delegazione ha accompagnato il presidente della Provincia Testa ad un incontro tra il vertice politico ed amministrativo dell’assessorato all’Agricoltura ed il Direttore provinciale dell’Inps, convocato per definire aspetti tecnici della cassa integrazione guadagni. Facile intuire gli esiti del vertice che ha affrontato tutte le problematiche delle singole imbarcazioni e sono stati valutati i prossimi passi da compiere. Dall’assessorato regionale alla Pesca fanno sapere che “riguardo alla Cassa integrazione relativa al fermo biologico, tutte le somme dovute sono state liquidate nel periodo natalizio. Nel corso dell’incontro odierno e’ emerso che, rispetto ad una prima tranche di imprese che hanno regolarizzato le loro posizioni, c’è già il mandato in banca. Naturalmente”, dicono dagli uffici dell’assessore Giancarlo Febbo, è necessario attendere i tempi tecnici del circuito bancario ma nei prossimi giorni si dovrebbe giungere a positiva conclusione. C’e’ poi un’altra parte di imbarcazioni che hanno quasi tutte regolarizzato le loro posizioni mentre per poche altre che non hanno ancora provveduto sono stati già avvertiti i professionisti e consulenti che le seguono. E’ fondamentale, al fine di giungere alla chiusura del procedimento, la presentazione del modello SR41 e si spera che questo adempimento venga fatto al piu’ presto”. Dal vertice politico dell’assessorato alla Pesca arriva, poi, un chiarimento. “Le questioni relative alla CIG destinata ai pescatori sono molto differenti rispetto alla situazione di una fabbrica. In quest’ultimo caso, infatti, e’ molto più celere stabilire con certezza il numero dei dipendenti, gli orari di lavoro eccetera e quindi stilare gli elenchi nominativi e stabilire gli importi da pagare. Per quanto riguarda la marineria, invece, per i 166 lavoratori imbarcati è necessario effettuare i riscontri sui dati a disposizione della Capitaneria, degli armatori e dell’Inps”.
“Non appena sarà finito il lavoro per il primo semestre di cassa integrazione”, prosegue la spiegazione dell’ufficio regionale, “si procederà immediatamente ad affrontare gli aspetti relativi al secondo semestre. E’ doveroso ricordare che il finanziamento nazionale destinato alla Cig per la marineria (30 milioni), è stato disposto con un provvedimento del Governo centrale solo nel mese di ottobre 2012. Successivamente e’ stato sottoscritto un accordo regionale il 9 novembre 2012. Questo il motivo per il quale i lavoratori hanno ricevuto una quota esigua di aiuti e si sono legittimamente lamentati. E’ chiaro che i ritardi che si sono accumulati in questi 3-4 mesi non sono affatto imputabili ne’ alla Regione ne’ all’Inps e ne’ tantomeno alla Marineria”. Intanto, nella giornata di domani è in programma un incontro tra il responsabile provinciale dell’Inps ed i rappresentanti dei dipendenti della marineria per affrontare gli ultimi casi sui quali si sono registrate alcune discordanze. Altrettanto facile intuire che dall’esito di quest’ultimo incontro potranno dipendere le reazioni più critiche della manifestazione che sarà inscenata contemporaneamente.