Se gli ultimi incontri tra le parti, prima dinanzi al prefetto D’Antuono, poi con l’intervento dei disabili e degli utenti che frequentano la piscina davanti alla commissione Vigilanza, avevano lasciato presumere una trattativa tesa all’accordo, è arrivato oggi il ‘no’ definitivo della Provincia all’associazione Orione Pescara, gruppo sportivo che gestisce l’impianto provinciale annesso all’istituto Volta.
Con una raccomandata (scarica ), firmata dalla dirigente provinciale all’Edilizia scolastica Nicoletta Bucco e ricevuta questa mattina dal presidente dell’associazione, Matteo Iacono (barricato nell’impianto fin dalle prime diffide giunte a metà dicembre), la Provincia ha comunicato di non aver accolto la proposta transattiva presentata dall’ Orione Pescara per risolvere il problema dell’inadempienza per 350mila euro che l’ente pretende dal gruppo di Iacono, che dal 2011 ha preso la gestione della struttura di proprietà pubblica senza versare utenze e canoni stabiliti. “Sia le premesse che le conclusioni riportate nella proposta dell’Orione”, afferma Nicoletta Bucco, “sono palesemente in contrasto con le obbligazioni principali relative al rapporto di concessione intercorso e costituiscono evidente pregiudizio per l’Ente. Si procederà pertanto”, prosegue la dirigente, “dinanzi alle autorità giudiziarie competenti per sancire la risoluzione contrattuale ed ottenere l’immediato rilascio dell’immobile”.
Dopo le prime diffide per il rilascio della struttura, seguite da un’ordinanza per la chiusura immediata della stessa per questioni di sicurezza, prima di Natale è stata avviata una procedura di mediazione dinanzi al prefetto Vincenzo D’Antuono ed è stato proprio questi a sollecitare l’individuazione di un punto d’incontro tra le parti. Una via verso l’accordo intrapresa, sembrava, anche nei giorni a seguire, quando una delegazione dell’Orione, con tanto di iscritti alla piscina e atleti disabili assistiti dagli associati del gruppo di Iacono, avevano incontrato il presidente della Provincia Testa (guarda il video). Si era, quindi, stabilito che entro il 24 dicembre l’associazione avrebbe presentato la propria proposta d’intesa, per ricevere una risposta dopo Capodanno. Risposta non pervenuta, così Iacono ha presentato il 3 gennaio al Tar il ricorso annunciato da tempo, per denunciare le presunte irregolarità sul contratto d’appalto. Forse questo il gesto che ha provocato la chiusura definitiva da parte dell’assessore all’Edilizia scolastica Fabrizio Rapposelli: “Eravamo assolutamente disponibili a trovare un’intesa ma non abbiamo registrato la stessa disponibilità dall’altra parte”, spiega l’amministratore a commentare come la proposta dell’associazione ha “rigettato tutti i punti messi in evidenza dalla Provincia e finanche presentato ricorso al Tar, interrompendo di fatto il dialogo avviato dinanzi al prefetto e disattendendo il suo appello”. “Assicuriamo comunque l’utenza”, conclude Rapposelli, “che il nostro obiettivo è di riaprire la piscina, dopo aver eseguito tutti gli interventi necessari alla messa in sicurezza dell’impianto, individuando il futuro gestore”.
L’ORIONE CHIAMA TESTA: PISCINA IN SICUREZZA, RIAPRITELA. “Il ricorso al Tar è partito soltanto in difetta di una risposta che la Provincia doveva darci entro il 2 gennaio”. Matteo Iacono ci tiene a far chiarezza sull’epilogo della trattativa con Palazzo dei Marmi, naufragata dopo il ricorso presentato dal gestore della piscina al Tar il 3 gennaio scorso. E lo ha chiarito, direttamente al telefono stamani, anche al presidente Guerino Testa: “Senza una risposta alla nostra proposta”, riferisce il presidente dell’Orione, “ci siamo tutelato riferendo al Tar quanto di irregolare è stato dichiarato dall’ente nel contratto di affidamento, ma se è questo ad impedire un positivo approdo della trattativa”, ha detto il tecnico sportivo a Testa, “siamo ben disposti a ritirarlo”.
Da qui si potrebbe essere riaperto uno spiraglio per evitare lo sfratto. Iacono attende continuando la sua lotta che da 30 giorni e 30 notti lo tiene barricato a bordo della vasca di via Einaudi: “Non posso abbandonare”, spiega così come ha detto all’amministratore provinciale, “un impianto pubblico che in passato è stato più volte preda di intrusioni e furti”. Ma il mese di “guardia” è servito anche a mettere riparo alle motivazioni dell’ordinanza di chiusura della struttura: “Abbiamo riposizionato tutte le mattonelle del fondo che si erano staccate provocando l’infortunio contestato dalla preside del Volta, la piscina è perfettamente in ordine, pulita e pronta in 24 ore ad essere riscaldata per essere riaperta”, riferisce Matteo Iacono, “la Provincia può mandare la Asl a controllare e restituire al pubblico un fiore all’occhiello della città”. Una notizia appresa con sorpresa da Testa, seppur l’Orione ha comunicato già il 5 dicembre scorso che dal 3 al 6 gennaio avrebbe eseguito le necessarie ristrutturazioni. Una notizia che, data la reazione del presidente provinciale, potrebbe rimettere tutto in gioco: “Testa ci ha risposto che avrebbe comunicato la cosa alla dirigente Bucco e che ci avrebbe ricontattato”, insiste Iacono, che però in serata non ha ancora ricevuto risposte. Allo stato attuale dei fatti, quindi, si può sperare in una rapida riapertura, sotto affidamento temporaneo alla stessa Orione, della discussione dei termini economici (l’Orione si batte perché i propri debiti vengano compensati con le spese per dei lavori già effettuati). E in una riapertura altrettanto rapida dell’impianto sportivo: lo sperano circa 500 iscritti e 100 disabili che svolgevano quotidianamente attività natatorie in via Einaudi.
Daniele Galli