Pescara. Da questa mattina la piscina provinciale è chiusa temporaneamente al pubblico, dopo la disposizione emanata ieri dalla Provincia per motivi di sicurezza. L’associazione sportiva che gestisce l’impianto, ritenuta inadempiente, non si arrende e continua ad occupare gli spazi di via Einaudi.
È arrivata solo alle 10:30 di stamattina con una raccomandata consegnata a mano all’associazione sportiva Orione la comunicazione della dirigente del settore Edilizia scolastica della Provincia Nicoletta Bucco che ordina la chiusura temporanea per motivi di sicurezza della piscina provinciale di via Einaudi, (Leggi l’articolo di ieri).
Numerose, infatti, le mattonelle sul fondo della vasca ad essere staccate o parzialmente sollevate, al punto da risultare pericolose per i nuotatori. Matteo Iacono, presidente dell’associazione sportiva Orione, gestore della struttura ritenuto inadempiente per 350mila euro, aveva già comunicato il 5 dicembre scorso alla Provincia proprietaria la programmazione della ristrutturazione dal 3 al 6 gennaio prossimo. Ma sempre il 5 dicembre, come riportato nella determina della Bucco, la preside dell’Iis Volta, scuola che usufruisce della piscina negli orari di lezione, ha denunciato l’infortunio capitato ad un suo studente.
Ieri l’Orione, però, ha tenuto aperti i corsi di nuoto fino alla chiusura delle 22:30 perché non aveva ricevuto alcuna notifica dalla Provincia. Stamattina, invece, la raccomandata è arrivata regolarmente e altrettanto regolarmente Iacono ha disposto la chiusura al pubblico: “Ma non mi arrendo”, afferma, arrivato al terzo giorno di occupazione dello spazio di via Einaudi, dopo aver ricevuto la diffida esecutiva per liberare la piscina in quanto ritenuto inadempiente dalla Provincia, che a sua volta ha sciolto il contratto di gestione. “Ho scritto al Prefetto per poter riferire a lui i problemi che stiamo vivendo”, aggiunge il tecnico sportivo, “e il nostro avvocato ha già avvisato la Provincia che siamo noi a voler denunciare loro”. Iacono, già pronto a ricorrere al Tar, ipotizza all’ente di Palazzo dei Marmi le accuse di falso ideologico e materiale e diffamazione: “Solo ora che siamo sotto sfratto e dopo che noi stessi abbiamo segnalato il distaccamento delle piastrelle, con strumentale ritardo la preside del Volta segnala un infortunio e la provincia si ricorda di fare dei lavori che noi stessi abbiamo programmato da giorni”. I gestori ora stanno riflettendo se far cominciare immediatamente, a proprie spese, la ristrutturazione, approfittando della chiusura imposta dalla Provincia. E di adire a vie legali: “Siamo noi, ora, che imputiamo alla Provincia di aver omesso nel capitolato della gara d’appalto delle carenze strutturali che ci hanno impedito di operare a pieno regime”, sottolinea Iacono, “quindi potremmo essere noi a chiedere lo scioglimento di diritto del contratto”.
LA PROVINCIA CHIUDE IL RISCALDAMENTO: LA PROTESTA CONTINUA AL GELO
Le attività della piscina sono ferme, ma continua l’occupazione da parte dei 14 associati all’Orione. Domani mattina, alle ore 10:00, si terrà una manifestazione di protesta dinanzi all’impianto alla quale sono stati invitati gli iscritti e i residenti dei quartieri di San Donato, Fontanelle e Villa del Fuoco. Ad indirla sono state le mamme dei 200 disabili assistiti dal gruppo sportivo diretto da Matteo Iacono.
E sono stati lui e gli altri tecnici che questo pomeriggio hanno continuato a presidiare la struttura ad accorgersi, verso le 16:30, che la Provincia ha chiuso i rubinetti del gas. A confermarlo è intervenuta anche la ditta che cura la manutenzione delle caldaie: “Non ci facciamo impaurire”, afferma Giustino Lotti, coordinatore dei tecnici di vasca, “continueremo la nostra lotta anche al gelo”. “Domani vedranno quante persone sono dalla nostra parte”, avverte Franca Del Coco, madre di Marco, ragazzo affetto dalla sindrome di down che che frequenta l’associazione fin da piccolo, “i primi a subire le conseguenze negative della decisione della Provincia sono i nostri figli, che senza piscina si sentono persi”.
Daniele Galli