Napoli-Pescara 5-1. Pescara vivo per un’ora, tracolla in dieci uomini

bjarnasonNapoli (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini (69’ Dzemaili), Cannavaro (79’ El Kaddouri), Britos; Mesto, Inler, Berhami, Zuniga; Hamsik; Insigne (75’ Vargas), Cavani. In panchina: Maggio, Aronica, Donadel, Grava, Dossena, Rosati, Colombo. Allenatore: Walter Mazzarri

Pescara (3-5-1-1): Perin; Romagnoli, Terlizzi, Bocchetti; Zanon, Bjarnason, Togni (75’ Nielsen), Cascione, Modesto; Weiss (64’ Capuano); Vukusic (67’ Abbruscato). In panchina: Pelizzoli, Soddimo, Celit, Crescenzi, Cosic, Bjarnason, Brugman, Caprari. Allenatore: Cristiano Bergodi.

Reti: 9’ e 79’ Inler, 14’ Hamsik, 17’ Bjarnason, 58’ Cavani (rig), 62’ Cavani

Arbitro: Sebastiano Peruzzio di Schio (Nicoletti-Marrazzo)

Espulso: Boccheti

Ammoniti: Beherami, Zanon, Zuniga, Romagnoli

Nell’anticipo della domenica mattina, si rivedono insieme Weiss e Vukusic: è questa la mossa anti-Napoli scelta da Bergodi, che non ha Quintero a disposizione, ma recupera Zanon e Cascione. Mazzarri schiera il recente passato dinanzi al Pescara: Lorenzo Insigne. Il genio forgiato da Zeman, che ha fatto sognare i biancazzurri nella scorsa stagione, è oggi il secondo peggior incubo per il Pescara. Il primo in assoluto si chiama Edinson Cavani, che ritorna dopo la squalifica rimediata contro il Milan.

Ed è del folletto di Frattamaggiore il primo tiro, all’8’, che fa tremare i polsi a Perin: incursione centrale, finta sul limite e destro secco che manca di poco il palo a sinistra del portiere.  Brivido giustificato: il Pescara non riesce proprio a superare la metà campo, e dieci secondi dopo Hamsik copia Insigne, impegnando Perin alla deviazione volante in corner. Il terzo tentativo in un minuto è quello buono: scambio tra Zuniga e Inler, che monta verso l’area, finta su Togni e sgancia un diagonale dal limite, Perin non la vede nemmeno partire, se la trova direttamente sopra la testa all’incrocio dei pali. 1-0. Il raddoppio in breve, al 14’: il piccolo trotto di Insigne fa rinculare 4 difensori, spaventati dal tocco di palla del talentuoso ex, chiusi in area riescono solo a sporcare l’appoggio per Hamsik che fa sombrero su Bocchetti e inganna Terlizzi con una finta, per poi concludere nel sacco. 2-0. Il match sembra già segnato in un quarto d’ora, con Cavani che cicca il terzo goal, invece il Pescara va a segno la prima volta che sfonda in campo avversario, al 17’: Bocchetti sale sulla destra per Zanon che crossa , salta Bjarnason dal limite piccolo e con una testata batte De Sanctis. L’Islandese riapre la partita e premia la fiducia che il tecnico di Bracciano gli ha concesso fin dal suo arrivo sulla panchina, con la prima rete in serie A. I partenopei,però, rimangono padroni di casa e del campo: il ‘Matador’ di testa, di più Behrami con un missile da fuori, fanno tribolare non poco il portierino biancazzurro, ma è il possesso palla voluto da Mazzarri che mette in difficoltà gli uomini di Bergodi. Non senza sbavature: al 31’ Cascione fa la punta aggiunta e riesce a sfondare per servire Vukusic , il croato però scivola al momento del tiro dal dischetto e la manda in curva. Redivivo il Pescara, mette momentaneamente sotto il Napoli, e nel frangente successivo è ancora Vususic a sopraffare Terlizzi per accentrarsi sul limite, stavolta la conclusione viene deviata sul fondo. Gli azzurri , allora, cercano la superiorità in ripartenza. Due i contropiede finalizzati da Cavani, uno sprecato malamente, il migliore al 36’: filtrante tra le linee che l’urugajo acciuffa sul filo dell’offside, stop magistrale, altrettanto lo è l’uscita di Perin che gli chiude la serranda smanacciando il tiro in corner. I campani riprendono piede, il piede di Cavani in particolare: al 37’ è di nuovo nello specchio grazie ad una respinta corta di Perin, Terlizzi riesce in qualche modo ad arginarlo. Sempre lui, con una punizione dai 30 metri sparata in braccio a Perin, chiude un primo tempo divertentissimo.

Spento dopo i primi venti minuti, Insigne riapre le danze subito dopo l’intervallo con un balletto in area Pescara, sciupato in fase di suggerimento. Il thé caldo non ha assopito i pescaresi, che al 4’st si fanno di nuovo pericolosi con lo schema della rete precedente: lancio lunghissimo a destra, Zanon va fino al fondo e mette dentro dopo la finta su Gamberini, pesca dentro ancora Bjarnason in area piccola, che riesce nella deviazione ma viene disturbato e alza sopra la traversa da due passi la traiettoria. Al 6’st sale in cattedra Vukusic, si beve Britos e punta direttamente la porta dal fianco destro, cerca il primo palo ma trova De Sanctis che si rifugiai sul fondo senza rischiare. Ritmi senza tregua: anche il Napoli si affida alle verticalizzazioni. All’8’st Hamsik cicca l’aggancio, al 10’ Cavani è strepitoso nel controllo e brucia Terlizzi in velocità, ma non Perin che fa ancora il gigante e si oppone da vicino. Il Napoli decide di cambiare marcia, il volano è sempre Cavani, che prima semina il panico e sbaglia il bersaglio corto, poi sfonda in serpentina e viene atterrato da Bocchetti: rigore ed espulsione al 12’. Sul dischetto proprio il ‘matador’, radente a destra che Perin non prende per un pelo. 3-1. Con il buco in mezzo, Cavani dilaga: un minuto dopo la realizzazione fa i pelo al legno cercando la rete da lontano. La trova al 17’st facendo da rimorchio alla corsa di Hamsik: tap-in facile bruciando tutti sulla corsia centrale. 4-1. Un epilogo immeritato per la grintosa squadra di Bergodi, costretto ad arginare lo score aggiungendo tasselli in difesa: Capuano per Weiss, mentre Abbruscato rileva Vukusic. In tranquillo vantaggio, il Napoli rischia per troppa sufficienza: un retropassaggio sbagliato a De Sanctis sfiora l’autorete, il portiere abruzzese sventa in corner, ma sulla battuta è Inler a metterla di testa a poco dalla propria rete. Ci si mette anche l’arbitro Perruzzo ad infierire sul Delfino, negando un calcio di rigore a Bjarnason, toccato duro da Cannavaro in area al 25’st. Per pareggiare i conti, blocca Insigne lanciato solitario a rete per ammonire Zanon per proteste. Ad allargare la piaga nel morale pescarese è la mezza rovesciata che Cavani tenta alla mezzora: acrobazia non riuscita, ma la libertà d’esecuzione evidenzia tutta la vulnerabilità della difesa ospite. Le forze fresche inserite da Mazzarri ( Vargas e Dzemaili) chiudono l’ossigeno al Pescara. Diventa un tiro al bersaglio, Inler fa 100 punti da 25 metri con il suo destro micidiale che spacca il palo e finisce dentro, nonostante il tuffo di Perin. 5-1 al 34’st. Spietato Cavani, che non tira il fiato nemmeno nel recupero: il filtrante di Hamsik, lo mette per l’ennesima volta davanti a Perin, ma il bomber del Napoli cerca la finezza e punta il primo palo ignorando la porta spalancata, lo becca in pieno e si mangia la tripletta personale.

Oltre al risultato, 45 minuti di possesso palla e 23 tiri parlano di un Napoli chiaramente dominante, ma fino all’espulsione di Bocchetti il Pescara ha tenuto testa alta e grinta da vendere. Data la caratura dell’avversario, attualmente a due punti dalla Juve capolista, è il miglior risultato che Bergodi potesse raccogliere sul campo del San Paolo quanto a crescita in quindici giorni sulla panchina del Pescara. Semi gettati per raccogliere frutti sui terreni delle squadre in lotta per la salvezza.

 

Daniele Galli


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