Il Movimento 5 Stelle torna a parlare della pasta usata nelle mense gestite dal comune di Pescara sostenendo che sia stata cambiata di nuovo dopo l’esposto presentato in Procura dai 5 Stelle per denunciare che nella pasta usata non c’era il 100% di grano italiano.
“L’inchiesta dirà cosa è accaduto”, aggiunge il parlamentare Andrea Colletti, “A noi però sembra strano che da una settimana all’altra la ditta aggiudicataria dell’appalto cambi pasta. Perchè cambiare e metterne una da cui risulta chiaramente che è prodotta al 100% con grano italiano, come da noi chiesto per rispondere al capitolato speciale d’appalto che prevedeva questa fornitura, se andava bene quella di prima?”.
Pronta è stata la replica dell’assessore alla pubblica istruzione del Comune, Giacomo Cuzzi che tuona: “Dopo aver allarmato inutilmente famiglie e centri di cottura con la fissazione che la pasta servita non rispettasse il capitolato che imponeva l’utilizzo di grani italiani, ora tornano all’attacco, immaginando scenari fantomatici dietro al cambiamento di fornitore per la pasta”.
“E’ successo che a furia di allarmi e gogne mediatiche causate dalle continue insinuazioni sulla natura delle materie prime utilizzate nella fornitura ad hoc per il Comune di Pescara, “La Molisana Spa”, ha dichiarato ai nostri uffici l’indisponibilità a voler continuare la fornitura per tali motivazioni. Così è di conseguenza successo che la Concessionaria A.T.I. Cir-food – Bioristoro Italia, ha dovuto prontamente individuare ulteriori fornitori che, come “La Molisana Spa”, rispettassero le caratteristiche merceologiche indicate nel capitolato di gara”.
Oggi, quindi, la fornitura di pasta sarà garantita dalle ditte “Sgambaro Spa” e “De Matteis Agroalimentare Spa”.
“Nulla cambia, a parte i fornitori. Grano italiano era prima, grano italiano sarà ora. Trovo quindi davvero incomprensibile il perché si voglia creare per forza un allarme. Mi indigna il fatto che qualcuno che non è riuscito ad essere classe dirigente in passato, cerchi di farsi notare e guadagnare voti ora sulle scuole, su cui noi ci siamo sempre impegnati e continueremo a farlo, mistificando la realtà e spacciando riscontri inesistenti sulla non provenienza nazionale del grano, di cui noi abbiamo invece sempre certificato l’origine”.