Pescara. La marineria torna ad agitarsi. Un presidio è stato allestito sulle banchine del molo per protestare contro la mancanza di indennizzi a ristoro della paralisi generata dal mancato dragaggio. Gli armatori: “Staremo qui notte e giorno se non arrivano i soldi”.
Anche a dicembre e gennaio costretti a rimanere attraccati nel porto: il dragaggio non ancora partito mette la marineria pescarese, già in ginocchio, ulteriormente in crisi. Il mercato di Natale saltato, ormai scontato che, seppure i lavori messi in appalto dal provveditorato alle opere pubbliche dovessero partire entro fine anno, le reti non pescheranno nemmeno nel primo mese del nuovo anno. L’ultimo buono a mettere in cassa quanto più possibile, prima dei mesi di magra di febbraio e marzo.
Mancati incassi già preventivati, così come quella crisi che sta portando armatori e pescatori alla fame. Ma loro non ci stanno. Finora, a tenerli buono, sono stati i rimborsi arrivati per il fermo biologico: passati quelli, servono altri sostegni economici. Per discuterne, la Regione aveva promesso alla marineria di convocare la scorsa settimana un incontro. Promessa caduta nel vuoto, che ha scatenato la reazione dei lupi di mare, che da oggi hanno allestito un presidio permanente sulla banchina del molo nord. Un gazebo corredato con uno striscione che è divenuto ormai simbolo della loro protesta: “La marineria pescarese è sequestrata nel proprio porto”. “La scorsa settimana”, spiega Mimmo Grosso, dell’associazione Armatori Pescara, “la Regione avrebbe dovuto convocarci per farci sapere se c’e’ la possibilità di erogare degli indennizzi per i mesi di dicembre e gennaio. La riunione però è saltata sia la scorsa settimana che questa settimana”. Da qui l’indignazione.
Dopo aver portato la rivolta per le strade, aver gettato cassette di pesce marcio contro prefettura e municipio, dopo aver sfilato con una fiaccolata per il centro cittadino, le rimostranze dei marinai vengono ora messe sotto l’occhio pubblico direttamente dal ‘salotto di casa’, la banchina. “Rimarremo qui 24 ore su 24”, promette Grosso, “e se non arrivano i fondi faremo manifestazioni eclatanti, come già avvenuto in passato. Questa situazione ha trascinato Pescara nel degrado più totale e a rimetterci sono tutti i cittadini, non solo gli operatori del porto”. Il primo rappresentante delle istituzioni a raggiungere il gazebo e’ stato il presidente della Provincia Guerino Testa. “Al pari di altre istituzioni”, ha commentato, “so che uno dei problemi principali della città è quello del porto e per risolverlo bisogna promuovere incontri e relazioni, anche e soprattutto con il Governo centrale che ha competenza su questo scalo”. Nei giorni scorsi, in occasione della Convention delle imprese promossa da Confindustria tenuta nel capoluogo adriatico, è stata rilanciata la richiesta di una moratoria per gli operatori del porto e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha annunciato a Testa che della questione sarebbe stato interessato il ministero dell’Economia.