Montesilvano. Ville e moto confiscate dalla guardia di finanza agli Spinelli. La nota famiglia rom, ancora una volta, subisce l’aggressione patrimoniale a beni di lusso non riconducibili ai redditi dichiarati, pressoché pari a zero. I sequestri raggiungono il milione di euro.
L’ennesima visita di carabinieri e finanzieri nelle case di lusso delle famiglie rom, quella che questa mattina ha portato gli agenti a bussare alle porte della famigli Spinelli. Visite concluse con la confisca di due villini e due motociclette, beni di alto valore ma non riconducibili a quanto i possessori denunciano al fisco, cioè niente o quasi.
Due villini con giardino siti a Montesilvano, accatastati per un milione di euro circa. Beni già sequestrati il 9 maggio scorso da un’operazione congiunta delle forze di polizia in applicazione della normativa che toglie le ricchezze accumulate da chi si guadagna da vivere con attività illegali, ricchezze che non possono essere giustificate vista l’illegittima provenienza dei soldi utilizzati per comprarle. Case perlopiù, ma anche altri sfizi come le due motociclette confiscate nei garage delle ville confiscate oggi: una Guanzzhou e uno scooteroone Suzuky Burgman 600. Nessuno dei proprietari colpiti dai provvedimenti ablativi, però, risulta aver mai svolto alcun lavoro o prodotto dichiarazione dei redditi. Da questo la presunzione contenuta nell’apposita legge: tutto provento di attività illegale, quindi da sequestrare e, con il provvedimento emesso dal tribunale di Pescara oggi, confiscato definitivamente.
Proventi che le congiunte attività investigative della Finanza con i carabinieri di Montesilvano hanno dimostrato essere frutto di reati tradizionalmente commessi dai componenti della famiglia Spinelli: furti, estorsioni, usura, traffico e spaccio di stupefacenti.