Pescara. Appello generale per la fiaccolata organizzata per domani pomeriggio dalla marineria. Mascia chiama il Prefetto, Testa invita tutta la provincia. Il corteo attraverserà il sabato dello shopping.
Cercare il colpo d’occhio, ma soprattutto il colpo al cuore di tutta la cittadinanza, anche quella più lontana dai problemi di una marineria messa in ginocchio da un porto bloccato e non dragato. Dalle banchine del molo nord, i pescatori costretti all’immobilità per il 250esimo giorno consecutivo ripongono le speranze nella fiaccolata che domani pomeriggio attraverserà la città, il centro, lo shopping e lo struscio.
Il corteo programmato all’indomani della protesta, con lancio di pesce marcio annesso sulle scalinate di Comune e Provincia, partirà alle 18 di domani dal mercato ittico di via Paolucci. Armatori e pescatori sfileranno sul lungofiume fino a piazza Italia, per poi imboccare via Firenze e via Venezia, per attraversare il corridoio dei negozi di via Fabrizi e giungere, infine, in piazza Salotto.
Con loro ci saranno anche le amministrazioni di comune e Provincia, che chiamano a raccolta la cittadinanza e i rappresentanti istituzionali e i protagonisti della scena civica cittadina. Il sindaco Albore Mascie invita “associazioni ambientaliste, sociali e comuni cittadini, per far arrivare più forte la nostra voce a Roma, al Governo, che deve comprendere la gravità e l’urgenza del momento che stiamo vivendo a Pescara”. Ma soprattutto, il sindaco spera “di vedere sfilare anche il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, il primo rappresentante del Governo sul territorio”. Invito replicato dal presidente della Provincia Guerino Testa, che in un clima di gioco di squadra chiama a raccolta tutti i 46 comuni del territorio Pescarese.
La strategia della grande folla, come spiegato dal primo cittadino, punta a portare a Roma lunedì, sul tavolo del vice ministro al Lavoro Michel Martone, i numeri e le immagini della manifestazione, per far capire la portata del problema, per far comprendere che il dragaggio del porto deve partire senza ulteriori ritardi, applicando tutte le misure normative previste nei casi di massima emergenza. “ Siamo pronti”, conclude Mascia, “a istituire un presidio fisso a Roma, sotto la sede del Governo, con la marineria, sino a quando non ci porteranno un foglio ufficiale sottoscritto dai Ministri indicando la data esatta d’inizio del dragaggio”.